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martedì 15 maggio 2012

PATIENCE

 Take That

Just have a little, patience – Abbi solo un po’ di pazienza
I’m still hurting from a love i lost – Sto ancora soffrendo per un amore che ho perso
I’m feeling your frustration – Sento la tua frustrazione
Then maybe all the pain will stop – Poi forse tutto il dolore finirà
Just don’t be close inside your arms tonight – Solo non chiuderti troppo in te stessa stanotte
Don’t be to hard on my emotions – Non essere troppo dura con i miei sentimenti

(Chorus)
Cause i, need time – Perchè io ho bisogno di tempo
My heart is numb has no feeling – Il mio cuore è insensibile non sente niente
So while im still healing – Così, mentre sto ancora guarendo
Just try and have a little patience – Prova ad avere solo un po’ di pazienza

I really wanna start over again – Voglio veramente ricominciare
I know u wanna be my salvation – So che vuoi essere la mia salvezza
The one that i can always depend – L’unica su cui potrò sempre contare

I’ll try to be strong, believe me – Proverò ad essere forte, credimi
I’m trying to move on – Sto provando ad andare avanti
It’s complicated but understand me – E’ complicato ma cerca di capirmi

Cause i, need time – Perchè io ho bisogno di tempo
My heart is numb has no feeling – Il mio cuore è insensibile non sente niente
So while im still healing – Così, mentre sto ancora guarendo
Just try and have a little patience – Prova ad avere solo un po’ di pazienza

Yeah, have a little patience, Yeah – Abbi solo un po’ di pazienza
Cause this scar runs so deep – Perchè questa ferita è così profonda
Its been hard – E’ stata dura
But i have to believe me – Ma devo credere in me

Have a little patience – abbi un po’ di pazienza
Have a little patience – abbi un po’ di pazienza

Cause i, need time – Perchè io ho bisogno di tempo
My heart is numb has no feeling – Il mio cuore è insensibile non sente niente
So while im still healing – Così, mentre sto ancora guarendo
Just try and have a little patience – Prova ad avere solo un po’ di pazienza

Have a little patience – abbi un po’ di pazienza
My heart is numb has no feeling – Il mio cuore è insensibile non sente niente
So while im still healing – Così, mentre sto ancora guarendo
Just try and have a little patience – Prova ad avere solo un po’ di pazienza

sabato 12 maggio 2012

JUS PRIMAE NOCTIS

 
Tutte la mattine Giovanni e Giulia alle sette in punto aprivano il bar dove lavorano da due anni, quella mattina però era un po’ diverso, il giorno dopo che era sabato si sarebbero sposati.        
Giovanni aveva 28 anni ed era un bel ragazzo come hobby giocava a Rugby alto 1 e 80 per 78 kg tipo atletico e muscoloso biondo con un bel carattere sempre allegro.
Anche Giulia era una bellissima ragazza 22 anni longilinea ma con delle belle curve i capelli castano chiaro le scendevano fino alle spalle alta 1 e70 pesava 65 kg con la terza di reggiseno, erano una bella coppia moderna e affiatata.
Lavoravano insieme come dipendenti al bar “Da Giorgio” appunto da due anni, si era messi insieme quasi subito, il signor Giorgio il proprietario del bar pur essendo un uomo vecchio stampo molto autoritario e inflessibile le aveva dato la sua benedizione e le offri anche di andare in affitto nel suo appartamento sopra il bar, poi nei giorni successivi cominciò a fare spesso una battuta.
-Giovannino ti faccio la prima notte di nozze, sai una volta usava che quando una coppia si sposava  il Nobile della zona aveva il diritto di passare la prima notte di nozze con la sposina.
 Al primo momento Giovanni e Giulia si offesero anche un pochino, poi però parlarono a lungo tra di loro e scoprirono di eccitarsi al pensiero provavano un piacere intensissimo che partiva dalla testa e le incendiava il corpo.
Cosi qualche giorno dopo andarono dal Signor Giorgio alle sei il momento di chiudere il bar e diventando entrambi rossi paonazzi dalla vergogna le dissero.
-Signor Giorgio, noi abbiamo pensato parecchio a quella cosa che dice lei della prima notte di nozze e ci piacerebbe.
Il signor Giorgio rimase stupefatto, non se lo aspettava.
-Beh se va bene a voi a me va benissimo. Rispose
-Sei vergine? Chiese a Giulia.
-Si Signore,  perché volevo arrivare vergine al matrimonio.
Il Signor Giorgio entrò in uno stato di eccitazione incredibile, non riusciva a credere alla fortuna, una giovane coppia moderna e di bella presenza come loro accettava di sottomettersi ad un antico rito medioevale e per di più la sposina era ancora vergine.
Non è che i due fossero dei fresconi che non avevano mai fatti niente, ma non erano mai arrivati alla penetrazione completa proprio per il desiderio di Giulia di avvivare vergine al matrimonio, poi quella proposta assurda surreale aveva acceso le fantasie perverse dei due giovani, ci pensavano mentre lui le succhiava i capezzoli finché non si bagnava bene e si dilatava la vagina poi le masturbava il clitoride e leccava fino a quando le schizzava i bocca il suo nettare, oppure quando era lei a farle dei giochini con la lingua, gli e lo succhiava palpandole i coglioni e quel pensiero rendeva tutto più eccitante.       

Il bar era nella zona industriale e i clienti erano le persone che lavorano nelle numerose industrie della zona, stavano aperti dal Lunedì al Venerdì dalle sette di mattina alle sei di sera.
I primi ad arrivare la mattina erano i camionisti che avevano passato la notte dormendo nelle cuccette dei loro mezzi, poi arrivavano i primi operai e impiegati, verso le nove i manager.
Il brutto del lavoro era dalle 12 alle 14, Giovanni e Giulia dovevano correre come matti senza un attimo di respiro, in più il signor Giorgio continuava a darle ordini che devo eseguire rapidamente.
-Porta i panini al tavolo tre, sparecchia il due, una coca al quattro, caffè al cinque ...
Se malauguratamente rovesciavano un bicchiere o commettevano un minimo sbaglio venivano rimproverati duramente davanti a tutta la clientela, a testa bassa dovevano subire e riprendere subito più veloci di prima.
Indossavano la divisa, camicia bianca, per lei gonna nera fino sotto il ginocchio grembiule bianco piuttosto ampio che rimaneva poco sopra la gonna, scarpe ballerine nere, per lui pantaloni neri grembiule bianco più lungo fino quasi ai piedi e scarpe mocassini nere.

Come al solito anche quel giorno Signor Giorgio arrivò verso le nove e trenta era un uomo corpulento di 65 anni sempre in giacca e cravatta con fare arrogante e strafottente molto vanitoso
-Allora domani è il grande giorno. Disse urlando mentre entrava nel bar, in quel momento non c’erano clienti, cosi si avvicinò a Giulia e le mise la mano sul sedere dandole una bella palpata poi strinse con forza la chiappa, tutte le mattine la salutava cosi, poi andava da Giovanni e le dava una leggerissima pacca sulla faccia, un buffetto, quello era il suo saluto.
-Allora Giulietta finalmente domani sera ti svergino, sei contenta.
-Si Padrone non vedo l’ora.
-E tu Giovannino.
-Anche io Padrone.
I due fidanzati dopo averle detto che accettavano  lo “Jus primae noctis” avevano cominciato a chiamarlo Padrone e al Signor Giorgio questo piaceva molto addirittura si eccitava.
-Vedrai che prima notte di nozze ti faccio passare, Schiavetta. Cosi lui chiamava Giulia.
-Grazie Padrone.
-Tu preparati le brandina nel retrobottega stasera, che dormirai li mentre io faccio la prima notte con la tua mogliettina. Disse a Giovanni
-Certo Padrone.
Come tutte le sere alle sei dopo aver tirato giù la cler del bar il Signor Giorgio si sedeva su di uno sgabello e li guardava fare le pulizie per lui era uno spettacolo impagabile meglio del Moulin Rouge.
-Schiavetta, vieni qui.
-Si Padrone eccomi.
–Domani dopo le nozze sarai a mia completa disposizione, ti userò in tutti i modi possibili per soddisfare il mio piacere, lo sai?
-Certo Padrone. Rispose lei
Lui le prese la testa tra le mani e la bacio sulla bocca, era un bacio passionale che Giulia ricambio con piacere, poi  senza che il Signor Giorgio facesse alcuna richiesta Giulia le prese una mano e la baciò sul dorso,mentre a pochi metri di distanza Giovanni continuava i lavori di pulizia come se niente fosse.

Il giorno dopo la cerimonia e il ricevimento furono normalissimi ci saranno stati una cinquantina di invitati tra parenti e amici fra di loro c’era il signor Giorgio che non stava più nella pelle.
Dopo i vari brindisi,  balli e la distribuzione delle bomboniere ovviamente gli ultimi ad andare via furono gli sposi con il Signor Giorgio.
Avvivati alla macchina il lanciò le chiavi a Giovanni.
-Schiavo fai in fretta che ho il cazzo che mi scoppia.
-Si Padrone, faccio più in fretta che posso
Giovanni si mise alla guida e Giulia con il Signor Giorgio si sistemarono nel sedile posteriore, per tutto il viaggio è stato un continuo baciarsi sulla bocca abbracciarsi e toccarsi mentre Giovanni guidava, arrivati a destinazione il Signor Giorgio e Giulia salirono nel nido d’amore degli sposini e Giovanni andò a stendersi nella brandina posizionata nel retrobottega del bar, si spoglio scopri di essere eccitatissimo e piano piano comincio a masturbarsi mentre nel appartamento di sopra il Signor Giorgio con molta cura tolse l’abito bianco da sposa a Giulia, le accarezzo e palpò i seni e il pube mentre la baciava, la depose sul letto e si spogliò rapidamente, comincio a leccarle e masturbarle la passera, le infilò un dito nell’ano poi di colpo la penetrò e cominciò a possederla violentemente.
-Oh Padrone si che bello, sento male ma è bellissimo Padrone.
Non ci volle molto prima che i due arrivarono ad un orgasmo sconvolgente, dopo aver goduto Giulia lo riempì di piccoli baci su tutto il corpo, poi lui le infilò il cazzo in bocca e lei comimciò a succhiarglielo, quando le fu tornato duro ricominciò a scoparla infilandoglielo tutto fino alla radice in un primo momento lentamente poi sempre più veloce e con più vigore, spingendoglielo dentro con forza, lui ansimava lei mugugnava muovendo freneticamente il bacino spingendolo in avanti e si inarcava per accoglierlo ancora di più fino in fondo, fu un amplesso furibondo finché l’orgasmo espose violento e la inondò del suo caldo seme mentre lei gemeva di passione.

La mattina dopo Giovanni verso le nove le porto il vassoio con una ricca colazione a letto, i due erano sfiniti ma Giulia era radiosa con un sorriso illuminate che fece eccitare Giovanni.
Ignorando il marito Giulia disse.
-Padrone grazie, possiamo rifarlo vero.
-Certo schiavetta. Rispose il Signor Giorgio.                  

giovedì 3 maggio 2012

YOUR' RE GORGEOUS

Badybird

Remember that tanktop you bought me – Ricordi quel gilè che mi hai comprato?
You wrote you’re gorgeous on it – Ci scrivesti sopra sei stupendo
You took me to your rented motor car – Mi hai portato alla tua macchina a noleggio
And filmed me on the bonnet – E mi hai filmato sul cofano
You got me to hitch my knees up – Mi hai fatto sollevare le ginocchia
And pull my legs apart – E allargare le gambe
You took an instamatic camera – Mi hai scattato un’istantanea
And pulled my sleeves around my heart – E messo le maniche attorno al mio cuore

Because you’re gorgeous – Perchè sei Splendida
I’d do anything for you – farei qualsiasi cosa per te
Because you’re gorgeous – Perchè sei Splendida
I know you’ll get me through – So che mi avrai

You said my clothes were sexy – Hai detto che i miei vestiti erano sexy
You tore away my shirt – Mi hai tolto la maglia
You rubbed an icecube on my chest – Mi hai strofinato un cubetto di ghiaccio sul petto
Snapped me ’till it hurt – Mi hai morso fino a farmi male

Because you’re gorgeous – Perchè sei Splendida
I’d do anything for you – farei qualsiasi cosa per te
Because you’re gorgeous – Perchè sei Splendida
I know you’ll get me through – So che mi avrai

You said I wasn’t cheap – Hai detto che non valevo poco
You paid me twenty pounds – Mi hai pagato venti pounds
You promised to put me in a magazine – Mi hai promesso di mettermi in una rivista
On every table in every lounge – Su ogni tavola in ogni salotto


martedì 1 maggio 2012


Di tutte le perversioni sessuali, la castità è la

più strana.


Anatole France