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venerdì 20 luglio 2012

MATRIMONIO CUCK / SWEET & MASTER BULL CON COTRATTO DÌ SCHIAVITU’


Domenica ho partecipato ad un Matrimonio molto particolare.
La funzione si è svolta la mattina normalmente in chiesa, tutto regolare nei normali cannoni i due sposi erano vestiti in abito bianco lei e classico abito scuro da cerimonia lui, Lei Lorena 32 anni insegnante di francese lui Fabio 35 anni ragioniere.
Il pranzo ha avuto luogo in uno splendido ristorante al interno di una antica villa con ampi saloni e giardini adatti per le foto.
Finito il pranzo la maggior parte degli invitati se ne sono andati, ci siamo fermati solo in una decina di persone, gli amici più fidati.
Per partecipare ad una altra cerimonia molto particolare.
L’ufficializzazione tra i nuovi sposi e il loro Master Bull, che era il signor Calogero proprietario del locale, da tempo per il paese circolavano pettegolezzi ma mai nessuno sapeva niente di sicuro
Il signor Calogero si accomodò su di un ampia e comoda poltrona al centro della sala, Tutti gli amici rimasti si sedettero su delle sedia poste a lato
Fabio e Lorena entrammo nella sala a ritmo della marcia nuziale, indossando ancora gli abiti da cerimonia, avanzarono fino ad arrivare davanti a Calogero si fermarono e si inginocchiammo davanti a lui.
Un amico di Calogero in piedi al suo fianco cominciò a celebrare
-Fabio e Lorena, siete qui di vostra spontanea iniziativa senza obbligo di nessuno per sottomettervi al qui presente Signor Calogero e diventare suoi schiavi e servirlo da ora per sempre?
-Si . risposero in coro i coniugi
-Vado ora a leggere il contratto che vi legherà. Disse con voce solenne l’amico
Contratto di schiavitù tra il titolare Padrone, Signor Calogero  e gli schiavi coniugi, schiavo Fabio e schiava Lorena.
Detto contratto non è vincolante per i titolare Padrone Signor Calogero
Mentre lo è per gli schiavi coniugi Fabio e Lorena

Con la presente scrittura privata, noi sottoscritti Fabio e Lorena ci concediamo e ci offriamo in modo totale ed incondizionato, al mostro Unico signore, padrone e proprietario Signor Calogero
Egli
potrà disporre del mosto corpo e della nostra mente a Suo completo ed esclusivo piacimento.
Egli potrà utilizzarci come Suoi oggetti e proprietà, umiliandoci in ogni modo che Egli riterrà adatto ed idoneo allo scopo.
A tale proposito affermiamo e confermiamo la nostra totale disponibilità di cui, con il presente accordo, solo il mostro Padrone Calogero, potrà disporre come meglio crede.
Sarà mostro dovere eseguire senza indugio ogni comando che Egli ci ordinerà, onde poter controllare la nostra esistenza di esseri inferiori e plasmarci a Suo gusto e uso. Così come sarà mosto obbligo riferire prontamente, al nostro Padrone, ogni nostra mancanza, negligenza o disubbidienza, onde permettere allo stesso di prevedere e pianificare la giusta ed opportuna punizione da infliggerci e che Egli riterrà opportuna al fine di educarci all'ubbidienza e alla nostra totale sottomissione psicologica.
Questa scrittura privata avrà durata ILLIMITATA.
Solo ed unicamente Padrone Calogero potrà recedere dalla stessa a Suo insindacabile giudizio,
Con la firma sottostante, accettiamo formalmente sin da subito quanto sopra e ci doniamo al volere del nostro Padrone ed Unico Signore Calogero, divenendo una Suoi schiavi.

Con assoluta devozione
Fabio e Lorena
-Accettate. Chiese l’ufficiante
-Si Si.

Vi dichiaro da ora e per sempre schiavi del Signor Calogero potete baciare i piedi al vostro padrone.
Fabio e Lorena si chinammo a baciare i piedi a Calogero seduto in modo regale su quella poltrona, mentre tutti gli ospito applaudirono
Da una sedia a lato si alzò una signora elegante che portò al signor Calogero  due grembiuli bianchi
-Alzatevi in piedi. Ordino Calogero
Fabio e Lorena ci alzammo in piedi velocemente
Indossate questi grembiuli come simbolo di sottomissione. Le ordino.
Fabio e Lorena si misero i grembiuli sopra i vestiti da sposi, venne scattata qualche foto ricordo e poi il Signor Calogero le ordinò di spogliarsi nudi rimettendosi solo il grembiule.
I coniugi ubbidirono e si inginocchiarono di nuovo davanti a lui, entrambi si tolsero le fedi e le posero su di un cuscinetto bianco poi ad un cenno del signor Calogero a Lorena lei si avvicinò le aprì i pantaloni e gli e lo prese in bocca, cominciò a spampinarlo, Fabio aveva la faccia a pochi centimetri.
Un attimo prima di esplodere il signor Calogero si sfilò dalla bocca di Lorena e diresse il getto sul cuscinetto bianco dove erano appoggiate le fedi inondando sia cuscinetto che fedi.
Partì un altro applauso spontaneo poi cominciò la musica e tutti si misero a ballare.  

martedì 17 luglio 2012

PROSSIMAMENTE

MATRIMONIO CUCK / SWEET & MASTER BULL CON COTRATTO DÌ SCHIAVITU’

VENDETTA 4 “LA SVOLTA”

giovedì 12 luglio 2012

Le donne degli altri mi piacciono finché restano degli altri. Roberto Gervaso

lunedì 2 luglio 2012

Il triangolo solo in geometria è una costruzione innocua.
Anonimo

domenica 1 luglio 2012

VENDETTA III

Ludmilla era uno spettacolo di ragazza, Bionda, Russa bellissima 26 enne ingegnere,  era arrivata in Italia a cercare fortuna due anni prima e parlava già un italiano perfetto, avrebbe potuto fare la modella invece cercava un lavoro qualsiasi pur di poter guadagnare qualcosa per vivere e da spedire a casa ai genitori, fu il Parroco del paese a chiedermi se potevo assumerla, Ludmilla aiutava in parrocchia pur non essendo cattolica, faceva da traduttrice per tutti gli immigrati del’ est che ancora non capivano una parola di italiano.
Si era detta disposta a fare qualsiasi cosa, ma appena la vidi decisi subito che uno splendore di ragazza cosi in sala sarebbe stato il massimo, infatti molti clienti maschi e anche qualche signora intensificarono le loro cene per rifarsi gli occhi con tanta bellezza, qualcuno ci provava, ma lei con classe riusciva a tenerli a bada senza offenderli.
Io ero addirittura intimorito dalla sua bellezza e poi come era nel mio stile non volevo approfittare della mia posizione, magari ci sarebbe stata solo perché ero il capo e aveva paura di perdere il posto. Pensavo.
Loredana veniva raramente al ristorante, solo quando c’era tanto lavoro e sua madre Nadia non ce la faceva da sola a lavare i piatti in cucina, lei veniva senza discutere e non si lamentava, anche perché mantenevo sua figlia con gli studi in America e non poteva rifiutarsi, si capiva però chiaramente che non le andava, era bella e sapeva di esserlo, in casa mia dove lavorava come cameriera mi provocava in tutti modi, camminava sempre accentuando il suo modo di ancheggiare, perche aveva capito che mi piaceva da matti, portava sempre il grembiule anche quando non era in divisa sapendo che lo apprezzavo molto.
E poi si dava con passione, non si faceva di certo pregare per prenderlo in bocca ogni volta che mi andava, le piaceva quando le massaggiavo i seni e le pizzicavo i capezzoli, quando la penetravo fino al osso gridava di piacere e si inarcava più che poteva per assecondarmi, sembrava innamorata, ma non mi facevo illusioni ero convinto che facesse cosi per tenermi buono finche le pagavo lo stipendio e le mantenevo la figlia in America.
Una sera che il ristorate era chiuso invitai a cena cinque persone tra qui  Alfredo il mio amico imprenditore e Ludmilla in qualità di ospite naturalmente, avevo sentito che Alfredo aveva iniziato un attività di import – export con la Russia e forse avrebbe potuto offrirle un lavoro migliore.
La cena era informale tra amici ma Loredana dovette indossare lo stesso la divisa nera con crestina e grembiulino bianchi, tra gli invitati c’era anche Fulvio il figlio del industriale che l’aveva messa incinta circa sedici anni prima abbandonandola con una figlia senza un sodo.
In modo del tutto naturale Ludmilla si calò nel ruolo di padrona di casa e dava ordini a Loredana la quale ubbidiva ma bruciava dalla rabbia per essere comandata da Ludmilla.
Come era prevedibile alla fine della serata Alfredo chiese a Ludmilla di andare a lavorare per lui, lei rispose che doveva pensaci, me lo disse dopo che tutti gli ospiti se ne furono andati.
Le confessai che avevo organizzato la cena per quello scopo e che ero contento per lei Alfredo poteva offrirle un lavoro migliore di quello che le davo io.
Ludmilla, si è avvicinata, si è sciolta i capelli, si è fermata a pochi centimetri da me, le nostre labbra erano vicine, un momento di silenzio e tensione poi ci siamo baciati.
-Ho voglia di fare l’amore con te. Mi ha sussurrato, mi ha fatto sedere sul divano e si è inginocchiata davanti a me, dopo avermi sbottonato i pantaloni me lo prese fra le labbra e cominciò a succhiarmelo ripetendo
-Si che bello, bellissimo oh si.
Loredana dalla cucina sbirciava dalla porta socchiusa .
Ludmilla sussurrò
-Vienimi in bocca ti prego, fammi bere il tuo seme. Disse
La frase mi fece impazzire e schizzai nella sua bocca, lei non si è fermata ha proseguito finché non è tornato eretto.
-Scopami. Mi ha detto
L’ho tirata sul divano l’ho afferrata per i fianchi e l’ho scopata sul divano con una foga, lei gemeva e urlava di piacere finche entrambi ci siamo abbandonati ad un travolgente orgasmo, mentre Loredana ci guardava dalla cucina