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giovedì 20 ottobre 2016

BRAVO MARITO




Appena finito di cenare, mia moglie  Ludovica  si alzò in piedi 
-Vado a prepararmi. Disse mentre si slacciava il grembiule che aveva legato ai fianchi, lo appoggiò sullo schienale della sedia e uscì dalla cucina io mio sono alzato da tavola ho preso il grembiule di mia moglie me lo sono messo e ho cominciato a sparecchiare.
-Bravo Giacomo, ti stai comportando bene così.
Mi disse Omar.
Mi sono inchinato congiungendo le mani davanti a me in modo reverente e ho detto.
-Grazie Omar, grazie, ti sono infinitamente grato, per quello che fai ti supplico di considerarmi tuo servo. 
-Si in questo periodo sei stato bravo, ti sei comportato bene, 
-Faccio solo il mio dovere di marito cornuto. Ho detto.
Venti minuti dopo mentre Omar seduto ancora a tavola si stava fumando una sigaretta e io stavo lavando i piatti, ricomparve Ludovica idossava un vestito azzurro lungo con una profonda scollatura è uno spacco sul fianco.
-Sei stupenda. Disse Omar.
-Grazie amore. Rispose lei.
Guardai mia moglie infatti era bellissima.
-Divertivi, passate una bella serata. Dissi 
-Facciamo tardi quindi poi Omar si ferma qui a dormire.
-Vi aspetto in piedi, nel caso abbiate bisogno di qualcosa.
Omar mi passò la mano sulla testa.
-Bravo, ti stai impegnando seriamente a fare il servo. Disse.
-Ah non ho fatto in tempo a stirare tutte le camice di Omar, finisci tu. Aggiunse mia moglie.
-Certo cara ci penso io.
-Ah cambia anche le lenzuola del letto. Aggiunse  Ludovica prima di uscire.


Omar è un Sudanese impiegato  al consolato ha 52 anni,  alto e grosso decisamente sovrappeso. No avrei mai pensato che mia moglie fosse attratta da un tipo come lui almeno fisicamente, lei che ha  33 anni capelli castano chiaro fisico slanciato e terza di reggiseno, si sono conosciuti per lavoro, lei ha fatto delle traduzioni in francese per il consolato, essendo professoressa di francese.

Vero l'una e trenta di notte Omar e mia moglie rientrarono a casa. Sono andato ad accoglierli dicendo.
-Ben tornati. Le ho detto inchinandomi con le mani giunte davanti. Come mi aveva detto Omar che dovevo fare.
-Domani sera ho invitato qui degli amici ti voglio vestita in maniera araba, ma sotto la tunica devi essere nuda
Parlavano tra di loro ignorandomi completamente.
-Come vuole il mio signore. Ha detto Ludovica in modo umile con gli occhi bassi.
Omar le strinse con forza una tetta con la mano.
-Tu fuori dalle palle, stai disturbando. Disse Omar in modo duro rivolto a me.
-Scusate. Dissi e andai in cucina.

Omar le sfilò il vestito constatando che sotto la guêpière non aveva gli slip.
Mia moglie si inchinò davanti a lui e comincio a leccare il glande e a pomparlo con ardore.
Potevo intravedere dalla porta della cucina che avevo lasciato socchiusa.
Una vera adorazione quella che Ludovica prova per Omar,  lui cominciò ad accarezzarle le sue grosse tette che danzavano al ritmo del pompino.
Mia moglie per ritardare il momento del eiaculazione cominciò a succhiarlo più dolcemente e lungamente leccando il prepuzio e arrotando la lingua, finché Omar esplose nella sua gola, lei ingoiò quasi in modo ingordo il getto caldo e untuoso finché altri getti biancastri e densi andarono sul suo viso sorridente e felice.
Rimasero immobili per qualche minuto po’ si ripresero e abbracciati andarono in camera da letto chiudendo la porta.

sabato 1 ottobre 2016

IL BULL DI FAMIGLIA III



Giuliana era radiosa con un sorriso splendente, ci siamo fermati a fare colazione al autogrill, siamo scesi dal auto tenendoci per mano come sedicenni innamorati.
Gabriele il marito ci ha offerto la sua auto per andare al mare, ma io ho preferito andare con la mia, 
Verso l'una siamo arrivati a Loano subito ci siamo recati a mangiare un ottimo fritto misto di pesce in un piccolo ristorantino che Giuliana conosceva.
Appena arrivati a casa Giuliana si è messa a disfare le valigie, io le ho sforato i seni e ho sentito che i capezzoli si sono eretti, succede sempre, le ho messo una mano sulle mutandine ed era già bagnata.
Senza dire altro si è sdraiata sul letto, era così fradicia che l'ho penetrata come niente fosse, i suoi gemiti sono diventati grida di godimento in un continuo aumento di furia sessuale, non siamo andati avanti molto tempo così e poi insieme abbiamo raggiunto un orgasmo selvaggio, l'ho riempita con densi fiotti di sperma.
Ha tutto un altro gusto è un altra passione fare l'amore con una donna con l'intenzione di metterla incinta.
Quando ci siamo ripresi mi ha detto.
-Vado a pranzare la cena al mio adorato signore e padrone. 
-Mi raccomando metti il grembiule giallo nuovo. 
-Certo padrone mio. Ha risposto sorridendo.
Un ora dopo quando mi sono alzato, l'ho trovata in cucina intenta preparare la cena, indossava una abito da spiaggia fantasia blu e bianco lungo fino ai piedi e il grembiule giallo, nuovamente ho provato il desiderio di possederla.
L'ho abbracciata sbattendo il ventre contro il suo e stringendole le chiappe con le mani.
-Mi si brucia la cena. Ha detto timida te lei
Questo grembiule ti sta alla grande. Le ho detto.
L'ho baciata sulla bocca mentre ho cominciato ad accarezzarle le chiappe, mi ha spinto fino alla sedia e mi ha fatto sedere, si è inginocchiata fra le mie cosce e me l'ha succhiato a lungo, quando ha capito che stavo per venire si è seduta su di me, io le ho infilato l'uccello nella figa bollente.
Giuliana ha cominciato a salire e scendere lentamente contraendo i muscoli delle cosce per sentire meglio il mio pene dentro di lei.
Ho goduto a lungo e intensamente insieme a lei che aumentava il ritmo ansimando di piacere.
Subito dopo ritornò a mettersi in ginocchio davanti a me e leccò fino al ultima goccia di sperma residua sul mio cazzo. 

Per cena ha preparato le lasagne e l'arresto con me che le giravo intorno e non la lascivo stare toccandole il sedere a le sue abbondanti tette ma anche ammirandola con il suo nuovo grembiule giallo sopra l'abito o da mare.
Mentre prendevo il caffè Giuliana si è infilata sotto il tavolo, si è messa le mie gambe sulle spalle e con la lingua ha cominciato a leccare le palle e il cazzo, poi lo ha preso delicatante tra le labbra, le ho appoggiato le mani sulla nuca e ho cominciato a darle un ritmo più veloce, lei pazienterete aspirava, finché non ha percepito che stavo per venire, per una frazione di secondo si è ritirata e la mia eiaculazione è schizzata in aria andando a finire sulla a sua faccia i capelli il vestito da spiaggia e il grembiule, la guardavo dal alto in basso seduto al tavolo mentre lei era inginocchiata sotto.
Lei ha ripreso a baciarlo con devozione, e con la lingua mi ha ripulito.

Dieci minuti dopo ero ancora seduto al tavolo perfettamente rilassato mentre Giuliana stava lavando i piatti, era uno spettacolo vederla lavare i piatti con guanti di gomma e grembiule, un sogno.
La perfetta incarnazione della brava casalinga pronta però a darsi senza ritegno al suo amante.
-A che ora arriva tua sorella domani? Le ho chiesto.
Alle 11 in stazione. Mi ha risposto. 
-Bene, la andiamola prendere in stazione allora.
-Vai tu intanto io faccio la spesa, se vi fermate a bere un aperitivo per quando tornate è pronto il pranzo. Mi ha detto Giuliana.
Quando ha finito di lavare i piatti ci siamo messi sul divano a guardare un film in dvd, poi siamo andati a letto.

lunedì 15 agosto 2016

LA MOGLIE PUTTANA



Questa mattina come sempre ho portato la colazione a letto a mia moglie Maria.
Erano mesi che non facevo sesso con lei da quando ha Nunzio come amante succede sempre di meno.
Con lui ha a trovato quello che cercava, un uomo dominate,  è diventata sua schiava devota, docile e sottomessa accetta tutto da lui ed esegue senza discutere qualsiasi ordine è diventata un giocattolo erotico di quell'uomo eppure è sempre contenta, quando la scopa raggiunge l'estasi. Lo dice sempre.
Ieri sera dopo aver cenato a casa nostra lui le ha detto con voce dura.
-Stasera voglio che tu faccia la puttana per me.
-Mah....
-Non ammetto discussioni, adesso ti vesti con quello che ho scelto e ti ho appoggiato sul letto in camera, ti porto io nel posto giusto. Tu stai tranquilla sul bordo della strada e al primo che si ferma chiedi cento euro, se le va bene sali in macchina e fai tutto quello che ti chiede, come una vera puttana.
-Ma screzi? Ha detto ridacchiando in modo nervoso.
-Niente affatto, sbrigati.
Maria andò un camera piangendo, ma in realtà aveva già accettato di fare la prostituta per lui.
Un quarto d'ora dopo Nunzio e mia moglie Maria uscirono di casa lei indossava una minigonna che le copriva a malapena le mutandine e una camicetta oscena che le lasciava scoperto quasi totalmente le tette, e tacchi a spillo 12 centimetri.
Io ero in uno stato di agitazione terribile non riuscivo a crederci.

Quando rientrarono verso l'una di notte, erano abbracciati lui le teneva una mano sulla tetta.
-Tua moglie è diventata una puttana provetta. 
Maria apri la mano e mostrò trecento euro.
-Questi li guadagnati per te. Le disse.
Lui li prese.
-Hai dimostrato di essere brava, adesso andiamo a letto.
Lei appoggiò la testa sulla sua spalla e si avviarono in camera da letto.
Li ho sentiti scopare a lungo e verso le tre di notte lui se ne è andato.

Ho appoggiato il vassoio sul letto, lei mi ha guardato in modo malizioso, ha tolto il lenzuolo che le copriva le gambe, erano rilassate e leggermente aperte.
Le ho accarezzato le cosce, lei mi ha lasciato fare, dopo averle massaggiato a lungo le tette, ho visto che mi guardava ansiosa, mi sono messo sopra di lei aveva il respiro affannoso, ha inarcato la schiena, ha preso il mio pene per guidarlo dentro di se, lentamente l’ho spinto dentro, ormai stavano scopando Maria rispondeva con slancio, presto comincio a gemere di piacere.
-Ahhhhh Ahhhhhh Ahhhhhh... Gridò 
-Siiii Siiii. Rantolava, mugugnava e si agitava come indemoniata.
Siamo venuti insieme, poi ci siamo abbandonati sfiniti.
Dopo qualche minuto, Maria mi disse.
-Metti 100 euro sul comodino prima di uscire dalla camera

lunedì 1 agosto 2016

BULL DI FAMIGLIA II



 Al improvviso i movimenti dei fianchi di Giuliana accelerarono in modo violento, ci guardavamo fisso negli occhi, mentre la penetravo le pizzicavo i capezzoli e massaggiavo le tette.
Giuliana si dava con passione gemeva sotto i mie colpi finché ha goduto in modo violento, io mi trattenni e continuai a scoparla, era il suo terzo orgasmo come mi confermò dopo.
-È stato un piacere immenso. Mi disse sussurrando dopo che anche io ero venuto con colpi sempre più rapidi.
-Riempimi ti prego, vorrei tanto che mi mettessi incinta. 
Mi sussurrava languida.
Dopo esserci ripresi dal interminabile e appagane scopata mi disse.
-Io dicevo veramente prima, sogno di avere un figlio da te, sai che da un po’ di tempo ho smesso di prendere la pillola e con Gabriele non ho più rapporti, da quando ci sei tu insieme abbiamo deciso di non fare più niente.
-Non me lo avevi detto! Ho risposto.
-Avevo paura che ti arrabbiassi e non volevi.
-Ma no, non sai che piacere mi fa, sarei felicissimo di avere un figlio da te.
-Amore ti amo non ho mai amato nessuno come te, sono tua completamente e totalmente tua, ti supplico promettimi che se ti stancherai di me come amante mi terrari come serva, 
-Non mi stancherò di te stai tranquilla.
-Considerami comunque sempre tua serva.
-Certo la mia dolce serva devota.
A questo punto comincio a darmi piccoli baci dappertutto facendomi eccitare ancora.


Era domenica notte e fu un week end molto intenso quello del mio cinquantesimo compleanno.
Il sabato mattina ero arrivato al tennis club per le nove, dovevo giovare con dei dirigenti del azienda dove lavoro come venditore, Gabriele camminava dietro di me portando la mia sacca con tre racchette, palline asciugamano e bottigliette di bevande.
Ha fatto in raccattapalle, correndo da una parte all'altra del campo per raccogliere le palline è sempre di corsa ce le portava, quando ci fermavamo per cambiare campo portava da bere e gli asciugamani per togliere il sudore.
È stato bello vederlo così asserito anche fuori dalle mura domestiche.
Il pranzo a casa loro è stato come al solito molto buono e abbondante cucinato alla perfezione da Giuliana con il grembiule blu legato ai fianchi da perfetta casalinga, come piace a me, nel pomeriggio io e lei siamo usciti per lo shopping in vista della nostra partenza per il mare.
Giuliana si è presa un paio di costumi nuovi, un vestitino da spiaggia è un tubino molto elegante che la fasciava mettendo in risalto le sue curve generose, rossetti e altri accessori per il trucco, due completini intimi molto pregiati e un nuovo grembiule giallo tinta unita.
Verso le sette abbiamo preso un aperitivo in centro, ci siamo seduti ad un tavolino nel dehor di un bar quando squillò il cellulare di Giuliana.
-Posso rispondere? Mi chiese. 
Quando siamo io e lei se le suona il cellulare mi chiede sempre se può rispondere, mi ha detto che è perché non vuol escludermi o disturbarmi e stare a sostenere una conversazione al telefono, non essendo presente è dedicata totalmente a me.
-Si certo rispondi. Le dissi.
Era sua sorella Marianna 34 enne, le disse che siccome faceva molto caldo, avrebbe voluto andare la prossima settimana nella casa di Loano in Liguria.
Giuliana le rispose.
-Certo che puoi, ci saremo anche io e Carlo la settima prossima.
-Ah magari volete stare soli? Chiese Marianna.
-Non ti preoccupare c'è spazio per tutti. Le rispose Giuliana.
Quando chiuse la conversazione, mi disse.
-Non ti dispiace vero se viene anche mia sorella, sai che si è appena lasciata col fidanzato dopo tanti anni.
-È casa vostra, potete fare come volete. Risposi.
In effetti la casa era stata lasciata dai loro genitori alle due figlie.
-Amore tu devi considerati lì padrone di casa, sia qui a Milano che a Loano io sono solo la tua serva.
Ho detto di si a mia sorella così puoi approfittarne per corteggiare sai che ha un debole per te, se vuoi vedrai che non avrai problemi a portatela a letto.
-Sei una donna fantastica. Le ho detto.
-Per servirti. Mi ha risposto.
Dopo l'aperitivo abbiamo deciso di restare fuori a mangiare una pizza io e lei.
-Ho telefonato a Gabriele.
-Noi ci fermiamo a mangiare fuori. Le ho detto.
-Grazie di avermi avvisato, vi aspetto alzato. 
-No vai pure a dormire che domani avrai molto da fare. Le ho detto.

Dopo la pizzeria abbiamo fatto una passeggiata mangiando un gelato, 
Giuliana mi ha chiesto il permesso di telefonare a Francesca sua figlia che era da un amica.
-Ciao mi raccomando domani mattina arriva a casa presto che abbiamo tante cose da preparare per la festa. Le disse.
-Certo mamma stai tranquilla, come sta il nostro uomo di casa? Rispose Francesca.
-Sta bene il nostro padrone, è in forma e affascinate come sempre. Ha risposto Giuliana.
Tornati a casa siamo andati direttamente in camera, ci siamo spogliati a vicenda, l'ho abbracciata, era bagnatissima, ci siamo sdraiati sul letto l'ho penetrata  con colpi secchi, spingendo sempre più in fondo.
Lei pronuncia dolce te. -Sono la tu donna, appartengo a te e a nessun altro, voglio un figlio che sia nostro, mettimi il tuo marchio ti prego.
Dopo circa venti minuti Giuliana era tutto un godere, sentiva il fuoco dentro la fica e non sapeva più quante volte era venuta.
-Voglio solo sentirti godere dentro di me. Mi disse. E a quel punto espose tutto il mio piacere.

La domenica mattina Gabriele, ci ha portato la colazione a letto, Giuliana ignorandolo completamente mi disse.
-Amore devo subito mettermi al lavoro per la festa di oggi, c'è un gran da fare.
-Non stancarti troppo. Le ho detto
-Ma no c'è anche Francesca che mi aiuta poi c'è lo sguattero per i lavori pesanti. 
-Certo non devi fare lavori pesanti, potresti essere incinta dopo stanotte.
Gabriele si è immobilizzato e mi ha guardato fisso.
-Cosa guardi? Stiamo cercando di avere un figlio, è normale per due che si amano. Disse Giuliana.
Gabriele non disse niente.
Dopo la colazione e la doccia, sono uscito a fare due passi e comprare il giornale mentre Giuliana,Gabriele e Francesca si davano da fare in casa a cucinare e preparare tutto.
Quando sono rientrato verso mezzogiorno, la tavola era perfettamente imbandita a festa.
Giuliana e Francesca indossavano un abitino estivo elegante e sopra il grembiule bianco liscio molto bello
La nostra situazione non si può definire dominazione, semplicemente devozione nei mie confronti da parte di un intera famiglia, che mi considera la persona che ha il ruolo predominate sugli altri e può impartire ordini e divieti come anche punire, insomma una specie di capofamiglia di una volta.
Il pranzo e stato molto buono, Giuliana e Francesca hanno servito a tavola, Gabriele è stato in cucina ritto il tempo.
Atmosfera gioviale e rilassata, una bella festa, Giuliana diceva tranquillamente a tutti che il giorno dopo saremmo partiti noi due soli per il mare.