sabato 31 dicembre 2016
martedì 15 novembre 2016
domenica 30 ottobre 2016
giovedì 20 ottobre 2016
BRAVO MARITO
-Vado a prepararmi. Disse mentre si slacciava il
grembiule che aveva legato ai fianchi, lo appoggiò sullo schienale della sedia
e uscì dalla cucina io mio sono alzato da tavola ho preso il grembiule di mia
moglie me lo sono messo e ho cominciato a sparecchiare.
-Bravo Giacomo, ti stai comportando bene così.
Mi disse Omar.
Mi sono inchinato congiungendo le mani davanti a me in
modo reverente e ho detto.
-Grazie Omar, grazie, ti sono infinitamente grato, per
quello che fai ti supplico di considerarmi tuo servo.
-Si in questo periodo sei stato bravo, ti sei
comportato bene,
-Faccio solo il mio dovere di marito cornuto. Ho
detto.
Venti minuti dopo mentre Omar seduto ancora a tavola
si stava fumando una sigaretta e io stavo lavando i piatti, ricomparve Ludovica
idossava un vestito azzurro lungo con una profonda scollatura è uno spacco sul
fianco.
-Sei stupenda. Disse Omar.
-Grazie amore. Rispose lei.
Guardai mia moglie infatti era bellissima.
-Divertivi, passate una bella serata. Dissi
-Facciamo tardi quindi poi Omar si ferma qui a
dormire.
-Vi aspetto in piedi, nel caso abbiate bisogno di
qualcosa.
Omar mi passò la mano sulla testa.
-Bravo, ti stai impegnando seriamente a fare il servo.
Disse.
-Ah non ho fatto in tempo a stirare tutte le camice di
Omar, finisci tu. Aggiunse mia moglie.
-Certo cara ci penso io.
-Ah cambia anche le lenzuola del letto. Aggiunse
Ludovica prima di uscire.
Omar è un Sudanese impiegato al consolato ha 52
anni, alto e grosso decisamente sovrappeso. No avrei mai pensato che mia
moglie fosse attratta da un tipo come lui almeno fisicamente, lei che ha
33 anni capelli castano chiaro fisico slanciato e terza di reggiseno, si
sono conosciuti per lavoro, lei ha fatto delle traduzioni in francese per il
consolato, essendo professoressa di francese.
Vero l'una e trenta di notte Omar e mia moglie
rientrarono a casa. Sono andato ad accoglierli dicendo.
-Ben tornati. Le ho detto inchinandomi con le mani
giunte davanti. Come mi aveva detto Omar che dovevo fare.
-Domani sera ho invitato qui degli amici ti voglio
vestita in maniera araba, ma sotto la tunica devi essere nuda
Parlavano tra di loro ignorandomi completamente.
-Come vuole il mio signore. Ha detto Ludovica in modo
umile con gli occhi bassi.
Omar le strinse con forza una tetta con la mano.
-Tu fuori dalle palle, stai disturbando. Disse Omar in
modo duro rivolto a me.
-Scusate. Dissi e andai in cucina.
Omar le sfilò il vestito constatando che sotto la
guêpière non aveva gli slip.
Mia moglie si inchinò davanti a lui e comincio a
leccare il glande e a pomparlo con ardore.
Potevo intravedere dalla porta della cucina che avevo
lasciato socchiusa.
Una vera adorazione quella che Ludovica prova per Omar,
lui cominciò ad accarezzarle le sue
grosse tette che danzavano al ritmo del pompino.
Mia moglie per ritardare il momento del eiaculazione
cominciò a succhiarlo più dolcemente e lungamente leccando il prepuzio e
arrotando la lingua, finché Omar esplose nella sua gola, lei ingoiò quasi in
modo ingordo il getto caldo e untuoso finché altri getti biancastri e densi
andarono sul suo viso sorridente e felice.
Rimasero immobili per qualche minuto po’ si ripresero
e abbracciati andarono in camera da letto chiudendo la porta.
lunedì 10 ottobre 2016
sabato 1 ottobre 2016
IL BULL DI FAMIGLIA III
Giuliana era
radiosa con un sorriso splendente, ci siamo fermati a fare colazione al
autogrill, siamo scesi dal auto tenendoci per mano come sedicenni
innamorati.
Gabriele il
marito ci ha offerto la sua auto per andare al mare, ma io ho preferito andare
con la mia,
Verso l'una
siamo arrivati a Loano subito ci siamo recati a mangiare un ottimo fritto misto
di pesce in un piccolo ristorantino che Giuliana conosceva.
Appena
arrivati a casa Giuliana si è messa a disfare le valigie, io le ho sforato i
seni e ho sentito che i capezzoli si sono eretti, succede sempre, le ho messo
una mano sulle mutandine ed era già bagnata.
Senza dire
altro si è sdraiata sul letto, era così fradicia che l'ho penetrata come niente
fosse, i suoi gemiti sono diventati grida di godimento in un continuo aumento
di furia sessuale, non siamo andati avanti molto tempo così e poi insieme
abbiamo raggiunto un orgasmo selvaggio, l'ho riempita con densi fiotti di
sperma.
Ha tutto un
altro gusto è un altra passione fare l'amore con una donna con l'intenzione di
metterla incinta.
Quando ci
siamo ripresi mi ha detto.
-Vado a
pranzare la cena al mio adorato signore e padrone.
-Mi
raccomando metti il grembiule giallo nuovo.
-Certo
padrone mio. Ha risposto sorridendo.
Un ora dopo
quando mi sono alzato, l'ho trovata in cucina intenta preparare la cena,
indossava una abito da spiaggia fantasia blu e bianco lungo fino ai piedi e il
grembiule giallo, nuovamente ho provato il desiderio di possederla.
L'ho
abbracciata sbattendo il ventre contro il suo e stringendole le chiappe con le
mani.
-Mi si
brucia la cena. Ha detto timida te lei
Questo
grembiule ti sta alla grande. Le ho detto.
L'ho baciata
sulla bocca mentre ho cominciato ad accarezzarle le chiappe, mi ha spinto fino
alla sedia e mi ha fatto sedere, si è inginocchiata fra le mie cosce e me l'ha
succhiato a lungo, quando ha capito che stavo per venire si è seduta su di me,
io le ho infilato l'uccello nella figa bollente.
Giuliana ha
cominciato a salire e scendere lentamente contraendo i muscoli delle cosce per
sentire meglio il mio pene dentro di lei.
Ho goduto a
lungo e intensamente insieme a lei che aumentava il ritmo ansimando di piacere.
Subito dopo
ritornò a mettersi in ginocchio davanti a me e leccò fino al ultima goccia di
sperma residua sul mio cazzo.
Per cena ha
preparato le lasagne e l'arresto con me che le giravo intorno e non la lascivo
stare toccandole il sedere a le sue abbondanti tette ma anche ammirandola con
il suo nuovo grembiule giallo sopra l'abito o da mare.
Mentre
prendevo il caffè Giuliana si è infilata sotto il tavolo, si è messa le mie
gambe sulle spalle e con la lingua ha cominciato a leccare le palle e il cazzo,
poi lo ha preso delicatante tra le labbra, le ho appoggiato le mani sulla nuca
e ho cominciato a darle un ritmo più veloce, lei pazienterete aspirava, finché
non ha percepito che stavo per venire, per una frazione di secondo si è
ritirata e la mia eiaculazione è schizzata in aria andando a finire sulla a sua
faccia i capelli il vestito da spiaggia e il grembiule, la guardavo dal alto in
basso seduto al tavolo mentre lei era inginocchiata sotto.
Lei ha
ripreso a baciarlo con devozione, e con la lingua mi ha ripulito.
Dieci minuti
dopo ero ancora seduto al tavolo perfettamente rilassato mentre Giuliana stava
lavando i piatti, era uno spettacolo vederla lavare i piatti con guanti di
gomma e grembiule, un sogno.
La perfetta incarnazione
della brava casalinga pronta però a darsi senza ritegno al suo amante.
-A che ora
arriva tua sorella domani? Le ho chiesto.
Alle 11 in
stazione. Mi ha risposto.
-Bene, la
andiamola prendere in stazione allora.
-Vai tu
intanto io faccio la spesa, se vi fermate a bere un aperitivo per quando
tornate è pronto il pranzo. Mi ha detto Giuliana.
Quando ha
finito di lavare i piatti ci siamo messi sul divano a guardare un film in dvd,
poi siamo andati a letto.
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martedì 27 settembre 2016
lunedì 12 settembre 2016
lunedì 15 agosto 2016
LA MOGLIE PUTTANA
Questa
mattina come sempre ho portato la colazione a letto a mia moglie Maria.
Erano mesi
che non facevo sesso con lei da quando ha Nunzio come amante succede sempre
di meno.
Con lui ha a trovato
quello che cercava, un uomo dominate, è diventata sua schiava devota, docile
e sottomessa accetta tutto da lui ed esegue senza discutere qualsiasi ordine
è diventata un giocattolo erotico di quell'uomo eppure è sempre contenta,
quando la scopa raggiunge l'estasi. Lo dice sempre.
Ieri sera
dopo aver cenato a casa nostra lui le ha detto con voce dura.
-Stasera
voglio che tu faccia la puttana per me.
-Mah....
-Non ammetto
discussioni, adesso ti vesti con quello che ho scelto e ti ho appoggiato sul
letto in camera, ti porto io nel posto giusto. Tu stai tranquilla sul bordo
della strada e al primo che si ferma chiedi cento euro, se le va bene sali in
macchina e fai tutto quello che ti chiede, come una vera puttana.
-Ma screzi?
Ha detto ridacchiando in modo nervoso.
-Niente
affatto, sbrigati.
Maria andò
un camera piangendo, ma in realtà aveva già accettato di fare la prostituta per
lui.
Un quarto
d'ora dopo Nunzio e mia moglie Maria uscirono di casa lei indossava una
minigonna che le copriva a malapena le mutandine e una camicetta oscena che le
lasciava scoperto quasi totalmente le tette, e tacchi a spillo 12 centimetri.
Io ero in
uno stato di agitazione terribile non riuscivo a crederci.
Quando
rientrarono verso l'una di notte, erano abbracciati lui le teneva una mano
sulla tetta.
-Tua moglie
è diventata una puttana provetta.
Maria apri
la mano e mostrò trecento euro.
-Questi li
guadagnati per te. Le disse.
Lui li
prese.
-Hai
dimostrato di essere brava, adesso andiamo a letto.
Lei appoggiò
la testa sulla sua spalla e si avviarono in camera da letto.
Li ho
sentiti scopare a lungo e verso le tre di notte lui se ne è andato.
Ho
appoggiato il vassoio sul letto, lei mi ha guardato in modo malizioso, ha tolto
il lenzuolo che le copriva le gambe, erano rilassate e leggermente
aperte.
Le ho
accarezzato le cosce, lei mi ha lasciato fare, dopo averle massaggiato a lungo
le tette, ho visto che mi guardava ansiosa, mi sono messo sopra di lei aveva il
respiro affannoso, ha inarcato la schiena, ha preso il mio pene per guidarlo
dentro di se, lentamente l’ho spinto dentro, ormai stavano scopando Maria
rispondeva con slancio, presto comincio a gemere di piacere.
-Ahhhhh
Ahhhhhh Ahhhhhh... Gridò
-Siiii
Siiii. Rantolava, mugugnava e si agitava come indemoniata.
Siamo venuti
insieme, poi ci siamo abbandonati sfiniti.
Dopo qualche
minuto, Maria mi disse.
-Metti 100
euro sul comodino prima di uscire dalla camera
lunedì 1 agosto 2016
BULL DI FAMIGLIA II
Al
improvviso i movimenti dei fianchi di Giuliana accelerarono in modo violento,
ci guardavamo fisso negli occhi, mentre la penetravo le pizzicavo i capezzoli e
massaggiavo le tette.
Giuliana si
dava con passione gemeva sotto i mie colpi finché ha goduto in modo violento,
io mi trattenni e continuai a scoparla, era il suo terzo orgasmo come mi
confermò dopo.
-È stato un
piacere immenso. Mi disse sussurrando dopo che anche io ero venuto con colpi
sempre più rapidi.
-Riempimi ti
prego, vorrei tanto che mi mettessi incinta.
Mi
sussurrava languida.
Dopo esserci
ripresi dal interminabile e appagane scopata mi disse.
-Io dicevo
veramente prima, sogno di avere un figlio da te, sai che da un po’ di tempo ho
smesso di prendere la pillola e con Gabriele non ho più rapporti, da quando ci
sei tu insieme abbiamo deciso di non fare più niente.
-Non me lo
avevi detto! Ho risposto.
-Avevo paura
che ti arrabbiassi e non volevi.
-Ma no, non
sai che piacere mi fa, sarei felicissimo di avere un figlio da te.
-Amore ti
amo non ho mai amato nessuno come te, sono tua completamente e totalmente tua,
ti supplico promettimi che se ti stancherai di me come amante mi terrari come
serva,
-Non mi
stancherò di te stai tranquilla.
-Considerami
comunque sempre tua serva.
-Certo la
mia dolce serva devota.
A questo
punto comincio a darmi piccoli baci dappertutto facendomi eccitare ancora.
Era domenica
notte e fu un week end molto intenso quello del mio cinquantesimo compleanno.
Il sabato
mattina ero arrivato al tennis club per le nove, dovevo giovare con dei
dirigenti del azienda dove lavoro come venditore, Gabriele camminava dietro di
me portando la mia sacca con tre racchette, palline asciugamano e bottigliette
di bevande.
Ha fatto in
raccattapalle, correndo da una parte all'altra del campo per raccogliere le
palline è sempre di corsa ce le portava, quando ci fermavamo per cambiare campo
portava da bere e gli asciugamani per togliere il sudore.
È stato
bello vederlo così asserito anche fuori dalle mura domestiche.
Il pranzo a
casa loro è stato come al solito molto buono e abbondante cucinato alla
perfezione da Giuliana con il grembiule blu legato ai fianchi da perfetta
casalinga, come piace a me, nel pomeriggio io e lei siamo usciti per lo
shopping in vista della nostra partenza per il mare.
Giuliana si
è presa un paio di costumi nuovi, un vestitino da spiaggia è un tubino molto
elegante che la fasciava mettendo in risalto le sue curve generose, rossetti e
altri accessori per il trucco, due completini intimi molto pregiati e un nuovo
grembiule giallo tinta unita.
Verso le
sette abbiamo preso un aperitivo in centro, ci siamo seduti ad un tavolino nel
dehor di un bar quando squillò il cellulare di Giuliana.
-Posso
rispondere? Mi chiese.
Quando siamo
io e lei se le suona il cellulare mi chiede sempre se può rispondere, mi ha
detto che è perché non vuol escludermi o disturbarmi e stare a sostenere una
conversazione al telefono, non essendo presente è dedicata totalmente a me.
-Si certo
rispondi. Le dissi.
Era sua
sorella Marianna 34 enne, le disse che siccome faceva molto caldo, avrebbe
voluto andare la prossima settimana nella casa di Loano in Liguria.
Giuliana le
rispose.
-Certo che
puoi, ci saremo anche io e Carlo la settima prossima.
-Ah magari
volete stare soli? Chiese Marianna.
-Non ti
preoccupare c'è spazio per tutti. Le rispose Giuliana.
Quando
chiuse la conversazione, mi disse.
-Non ti
dispiace vero se viene anche mia sorella, sai che si è appena lasciata col
fidanzato dopo tanti anni.
-È casa vostra,
potete fare come volete. Risposi.
In effetti
la casa era stata lasciata dai loro genitori alle due figlie.
-Amore tu
devi considerati lì padrone di casa, sia qui a Milano che a Loano io sono solo
la tua serva.
Ho detto di
si a mia sorella così puoi approfittarne per corteggiare sai che ha un debole
per te, se vuoi vedrai che non avrai problemi a portatela a letto.
-Sei una
donna fantastica. Le ho detto.
-Per
servirti. Mi ha risposto.
Dopo
l'aperitivo abbiamo deciso di restare fuori a mangiare una pizza io e lei.
-Ho
telefonato a Gabriele.
-Noi ci
fermiamo a mangiare fuori. Le ho detto.
-Grazie di
avermi avvisato, vi aspetto alzato.
-No vai pure
a dormire che domani avrai molto da fare. Le ho detto.
Dopo la
pizzeria abbiamo fatto una passeggiata mangiando un gelato,
Giuliana mi
ha chiesto il permesso di telefonare a Francesca sua figlia che era da un
amica.
-Ciao mi
raccomando domani mattina arriva a casa presto che abbiamo tante cose da
preparare per la festa. Le disse.
-Certo mamma
stai tranquilla, come sta il nostro uomo di casa? Rispose Francesca.
-Sta bene il
nostro padrone, è in forma e affascinate come sempre. Ha risposto Giuliana.
Tornati a
casa siamo andati direttamente in camera, ci siamo spogliati a vicenda, l'ho
abbracciata, era bagnatissima, ci siamo sdraiati sul letto l'ho penetrata
con colpi secchi, spingendo sempre più in fondo.
Lei
pronuncia dolce te. -Sono la tu donna, appartengo a te e a nessun altro, voglio
un figlio che sia nostro, mettimi il tuo marchio ti prego.
Dopo circa
venti minuti Giuliana era tutto un godere, sentiva il fuoco dentro la fica e
non sapeva più quante volte era venuta.
-Voglio solo
sentirti godere dentro di me. Mi disse. E a quel punto espose tutto il mio
piacere.
La domenica
mattina Gabriele, ci ha portato la colazione a letto, Giuliana ignorandolo
completamente mi disse.
-Amore devo
subito mettermi al lavoro per la festa di oggi, c'è un gran da fare.
-Non
stancarti troppo. Le ho detto
-Ma no c'è
anche Francesca che mi aiuta poi c'è lo sguattero per i lavori pesanti.
-Certo non
devi fare lavori pesanti, potresti essere incinta dopo stanotte.
Gabriele si
è immobilizzato e mi ha guardato fisso.
-Cosa
guardi? Stiamo cercando di avere un figlio, è normale per due che si amano.
Disse Giuliana.
Gabriele non
disse niente.
Dopo la
colazione e la doccia, sono uscito a fare due passi e comprare il giornale
mentre Giuliana,Gabriele e Francesca si davano da fare in casa a cucinare e
preparare tutto.
Quando sono
rientrato verso mezzogiorno, la tavola era perfettamente imbandita a festa.
Giuliana e
Francesca indossavano un abitino estivo elegante e sopra il grembiule bianco
liscio molto bello
La nostra
situazione non si può definire dominazione, semplicemente devozione nei mie
confronti da parte di un intera famiglia, che mi considera la persona che ha il
ruolo predominate sugli altri e può impartire ordini e divieti come anche
punire, insomma una specie di capofamiglia di una volta.
Il pranzo e
stato molto buono, Giuliana e Francesca hanno servito a tavola, Gabriele è
stato in cucina ritto il tempo.
Atmosfera
gioviale e rilassata, una bella festa, Giuliana diceva tranquillamente a tutti
che il giorno dopo saremmo partiti noi due soli per il mare.
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