Eravamo
seduti sul divano alle 10 di sera, Miriam dopo averci pensato a lungo ha detto.
-Va bene lo
chiamo io.
L'avevo
vista giù di morale perché da quasi un mese Alfio suo amante non si faceva
sentire o passava a trovala così le avevo consigliato di chiamarlo lei.
Al primo
momento non ha voluto ma dopo un po’ si è decisa.
Ha preso il
cellulare e ha digitato il numero
-Pronto,
Alfio ciao amore Come stai ? Scusa tanto se ti disturbo, ma da un po' che non
ti sento e mi manchi tanto.
Si anche
Filippo e qui e ti saluta. si adesso metto il viva voce.
-Sono stato
occupato . Ho sentito rispondere secco. appena Miriam ha inserito il viva
voce.
-Mi manchi
tanto, e volevamo anche invitarti il giorno di Natale a pranzo, ci sono
anche i miei genitori quelli di Filippo e mia sorella col marito, ci terremmo
molto a presentarti alla nostra famiglia. È una bella occasione per farteli
conoscere.
-Non lo so
devo vedere, ti richiamo io per darti una risposta.
Ha detto
lui.
-Va bene
aspetto la risposta, pregando perché sia positiva, mi piacerebbe molto averti
qui. Ha risposto Miriam.
-Ok ciao. Ha
detto Alfio chiudendo la comunicazione.
Sei mesi
prima quando eravamo sposati da un anno e mezzo fantasticavamo tra di noi
su varie situazioni. Il tema era sempre quello, lei con un amante e io in
disparte a guardare o fuori dalla porta ad aspettare che finissero.
Eravamo
molto innamorati e anche sessualmente le cose andavano bene, Miriam mia moglie
29 anni faceva l'impiegata in una media azienda io sempre impiegato 32 enne ma
in una multinazionale.
Entrambi di
carattere timido e remissivo sognavamo dunque un uomo maturo sicuro di se,
dominate che sapeva comandare.
In quel
periodo sotto casa nostra ha aperto una pizzeria che oltre ad essere per noi
molto comoda si mangiava anche bene, così spesso ci fermavamo li e tra una
parola e l'altra siamo entrati in confidenza con Alfio il proprietario.
Una sabato
sera mentre mangiavamo una pizza Miriam mi disse.
-Filippo no
pensi che il signor Alfio potrebbe essere quello che cerchiamo?
La
dichiarazione di mia moglie mi ha sorpreso.
Non molto
alto tarchiato con la pancia, pochi capelli rimasti completante grigi, però con
uno sguardo duro e penetrante i modi di fare secchi e decisi nel comandare in
modo che non ammette repliche.
-Ma cara,
davvero lo vorresti come amante-padrone ?
Ho chiesto.
-Si io credo
proprio sia la persona giusta.
-Miriam avrà
60 anni !
-Ne ha 62,
l'ha detto due sera fa, dai invitiamolo lunedì sera a cena da noi, visto che è
il giorno di chiusura del ristorante, così vediamo, magari glielo chiediamo.
Ha detto
sicura Miriam.
Un brivido
mi ha percorso la schiena.
Così quando
siamo andati alla casa a pagare diventando rosso per via della timidezza le ho
detto.
-Signor
Alfio io e mia moglie vorremmo invitarla a cena a casa nostra magari lunedì
sera se per lei a bene.
Lui è
rimasto sbigottito del invito ma ha subito risposto.
-Si va bene,
lunedì il locale è chiuso va bene.
La domenica
l'abbiamo passata nel centro commerciale a fare la spesa Miriam e anche andata
dalla parrucchiera che nel centro commerciale era aperta, si è comprata un
vestitino stampato molto carino aderente con guaina che la fasciava in modo
sensuale, poi ha detto.
-Devo
comprare un grembiule nuovo da mettere domani sera, è un dettaglio importante
devo farle capire che sono disponibile alla servitù.
Ha detto
Miriam.
-Ohh,
disponibile alla servitù ! Ho esclamato.
-Si voglio
che diventi il mostro padrone. Ha ribadito lei.
La scelta è
caduta su un grembiule semplice liscio bianco con pettorina è una tasca a
mezzaluna centrale.
Tornati a
casa abbiamo fatto sesso in modo appassionato.
Il lunedì
Miriam ha preso un giorno di ferie dal lavoro per preparare tutto al meglio, si
capiva chiaramente che ci teneva molto.
La sera
rientrando dal lavoro quando ho visto Mia moglie sono rimato senza fiato, il
vestitino le stava benissimo e metteva in risalto le sue curve il grembiule
bianco annodato in vita le dava quel aria da brava mogliettina che mi eccitava
in modo tremendo.
Il signor
Alfio arrivò con circa un quarto d'ora di ritardo, aveva in mano una bottiglia
di vino ed era vestito come al solito con un vestito camicia senza cravatta,
quando ha visto Miriam ho notato sul su volto un espressione di desiderio, l'ha
squadrata da capo a piedi fissandola a lungo.
La cena è
stata ottima, abbiamo parlato del più e del meno poi mentre prendevamo il caffè
Alfio ci ha detto che lui era separato e aveva 6 figli, poi andò diretto al
punto.
-Allora
perché mi avete invitato a cena? Chiese.
Fu Miriam a
parlare.
-Signor
Alfio lei è una persona simpatica e vorremmo conoscerla meglio, anzi saremmo
lieti se che diventasse amico di famiglia.
-Interessante.
Ha risposto lui.
-Ecco signor
Alfio, poi volevo chiederle come mi trova come donna ? Insomma se le piaccio ?
Ha detto Miriam imbarazzatissima.
Lui rimase
in silenzio guardandola negli occhi, lei era rossa in volto
-Si sei una
gran bella figa Miriam.
Ha detto lui
in modo sfrontato, e ha aggiunto
-Verri a
letto con te subito, ma tuo marito però deve starne fuori io non voglio avere
nessun rapporto con maschi solo donne al massimo qualche volta in via
eccezionale le posso concedere di guardare mente scopiamo.
-Si va bene
signor Alfio, però io vorrei in realtà avere proprio una relazione con
lei e le prometto che sarò la sua schiava remissiva per tutta la durata del
nostro rapporto.
-Ah
interessata continua.
-Sarete voi
a comandare anche qui in casa nostra e vi ubbidiremo con sottomissione sia io
che Filippo.
Faremo ogni
cosa ci chiederà, e soddisferò ogni suo desiderio con passione.
Alfio con la
mano piano piano le sollevò il vestito. Vide che aveva in dosso un paio di auto
reggenti, una vera sorpresa per lui.
Lei era
molto imbarazzata ma comincio a sbottonale la camicia, teneva le labbra
socchiuse, lui l'ha baciata sulla bocca e lei ha risposto con passione al
bacio
-Adesso tu
Filippo vai a farti un giro e ti mando io un messaggio sul cellulare quando
puoi rientrare. Mi ha detto Alfio staccandosi un attimo dal bacio
-Ma..
Eh ...
-Filippo
ubbidiscili. Ha detto Miriam.
Così senza
aggiungere altro sono uscito, lasciandoli soli.
Furono tre
mesi molto intensi Alfio e Miriam si vedevano quasi tutti i giorni, lei con lui
era sempre dolce, gentile, sorridente, ubbidiente e arrendevole pronta ad
eseguire qualsiasi ordine.
Si concedeva
a lui sempre senza esitazione
Miriam
diceva che i loro rapporti sessuali erano molto intensi ed appaganti, aveva
totalmente perso la testa per lui, tanto che dopo poco tempo non ha più
voluto avere rapporti sessuali con me, anzi mi ha mandato a dormire nella
cambretta a fianco.
-È una forma
di rispetto verso il nostro padrone. Mi ha detto.
Alfio poi
non mi ha mai fatto assistere ai loro rapporti sessuali, mi ordinava di
andarmene fuori dalla camera o addirittura a farmi un giro,
Un giorno ho
sentito Miriam dirle
-Tu sei il
padrone e in casa nostra devi solo comandare mai fare nessuna fatica o sforzo,
ci siamo noi a fare tutto per te, la tua vita deve essere unicamente costituita
da comodità, felicità è godimento sessuale.
Qualche
giorno dopo Alfio mise a Miriam una piccola catenina in acciaio intorno al
collo, chiusa da un piccolo lucchetto di qui lui tenne la chiave.
A lei
brillavano gli occhi come non avevo mai visto prima.
Una volta
in qui Alfio era molto nervoso, la chiamò da seduto sul divano, Miriam
era occupata in cucina e tardò a raggiungerlo.
Alfio le
rifilò un forte e doloroso schiaffone sulla guancia con il palmo della mano.
Miriam sii
mise in ginocchio con il viso basso e timoroso, ha intrecciato le dita delle
mani dietro la schiena dicendo.
-Vi chiedo
umilmente perdono mio Signore e Padrone, sono una schiava stupida, scema,
idiota è incapace.
Vi supplico
di punirmi per i miei sbagli come ritenete più giusto. Ha detto con le
lacrime agli occhi.
-Mostrami la
tua devozione. Ha detto duro lui.
Miriam ha
chinato la testa le ha baciato i piedi.
-Riceverai
d'ora in poi punizioni, anche corporali, per i tuoi errori e per le tue
mancanze, oppure semplicemente perché io deciderò così.
Filippo
vieni qui.
-Eccomi
Signor Alfio. Ho risposto avvicinandomi al divano
-D'ora
in poi è compito tuo provvedere al cambio di lenzuola e asciugamani, al
bucato e pulire i bagni. Miriam, stirerà cucinerà laverà i piatti esclusivamente
a mano e i pavimenti stando inginocchiata per terra.
-Si signor
Padrone. Abbiamo risposto in coro.
A volte la
legava e la benda poi si fa succhiare il cazzo mentre era bendata, oppure a
volte la lecca fino a farla godere, è stato capace di farla sentire sempre più
succube, la voleva totalmente sottomessa ai suoi desideri e lei era contenta di
questo.
Altre volte
la sculacciava con pacche forti finché non le facevano male le chiappe,
Poi al
improvviso è sparito non è più vento a casa e non ha più telefonato, Miriam
diventava ogni giorno più triste è abbattuta.
La vigilia
di Natale richiamò lui, solo a sentire la sua voce al telefono rese Miriam
raggiante.
-Domani non
vengo a pranzo passo però verso le quattro a prendere un caffè. Disse rendendo
Miriam felicissima.
Si presentò
invece a sorpresa la sera della vigilia senza avvisare.
-Oh padron
Alfio che piacere vedervi, ci siete mancato tantissimo grazie di essere venuto.
Disse Miriam.
-Ti ho
portato qualche regalino e voglio che domani li abbia addosso
Disse
porgendole un sacchetto con dentro dei pacchetti
-Le posso
dare ora anche il nostro regalo padrone ?
-Va bene
dammelo.
Miriam andò
a prendere il prezioso pacchetto che conteneva la lussuosa scatola di un
orologio costosissimo.
-Bello. disse
Alfio dopo averlo scartato è messo al polso.
Poi fu la
volta di Miriam ad aprire i pacchetti che erano nel sacchetto.
Il primo
pacchetto conteneva un paio scarpe di vernice nera con tacco 16
Il secondo
calze di seta grigio fumee.
Il terzo un
corsetto-guepiere.
Il quarto
pacchetto conteneva una camicetta fucsia a maniche lunghe e gonna nera con
spacco laterale è un grembiulino da cameriera in cotone bianco con bordatura in
pizzo di sangallo.
E poi
sciolto nel sacchetto c'era un grembiule sporco di quelli che usano nella
cucina del suo ristorante in cotone bianco con fasce laterali rosse, probabilmente
preso dalla cucina del ristorante dopo il turno.
-Questo è
per Filippo, visto che ho pensato anche a te.
Disse con un
ghigno beffardo sulla faccia Alfio.
-Questa
notte mi fermo qui a dormire. Annunciò.
-Oh si sono
felicissima grazie amore padrone mio. Disse Miriam.
-E visto che
è Natale stasera diamo il permesso al cornuto di guardare.
-Sentendo
quelle parole il mio pene di enne durissimo.
Alfio ha
allungato la mano mettendola sotto la gonna di mia moglie ha afferrato le
labbra della vagina stringendole con forza.
Dalla faccia
di Miriam capii che il dolore che prova a era fortissimo ma non si lamentò,
stringeva i denti ma gli occhi si sono riempiti di lacrime, le è uscito un
sospiro di sofferenza.
-Taci
schiava, non lamentarti. L'ha ammonita lui guardandola con uno sguardo crudele.
-Ti sto solo
preparando per la nostra nottata. Ha detto.
-Andiamo in
camera da letto.
Appena
furono in camera lui la gettò supina sul letto e si butto sopra di lei, lei
allagò le gambe e le cinse le anche mette si baciavano con foga, Alfio prese in
mano il suo pene e lo posizionò contro la vagina di mia moglie, poi diede un
violento colpo di reni, l'amplesso fu lungo ma senza alcuna tenerezza, finché
Alfio perse il controllo e le inondò il ventre con il proprio seme, lei lancio
un gemito ed ebbe un potentissimo orgasmo.
Lui
continuava a muoversi piano dentro di lei che mugugnava di piacere, godettero
un altra volta insieme, mente io in piedi sulla porta della camera mi stavo
masturbando.
Appena si
riprese dalla appagante scopata Miriam mi disse.
-Filippo dai
ameno baciagli i piedi per ringraziarlo.
Senza
parlare ubbidii.
Come sempre, ben scritto, speriamo di leggere presto sviluppi...
RispondiEliminaGrazie,e grazie dei commeti, si ci saranno sviluppi
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