Venerdi 15 Gennaio
Artor mi toccava i seni con la mano destra, io lo
abbracciavo mentre lui con la mano sinistra mi accarezzava il pube, eravamo sul
divano del soggiorno, Roberto che era rientrato da qualche minuto era in cucina
a preparare la cena.
Artor con un dito mi solleticava leggermente
il clitoride, il mio corpo vibrava di piacere, nel pomeriggio avevamo
già fatto una scopata incredibile e
avevo goduto in un tempo che mi era sembrato infinito, nonostante questo avevo
ancora voglia di lui.
Mi sono messa in ginocchio davanti a lui e le ho
tirato fuori l’uccello dai pantaloni e glielo ho preso delicatamente in bocca,
lui che in casa era scalzo ha cominciato ad accarezzarmi la fica col piede
nudo, era divino, avevo il suo pene infondo alla gola. Vergognandomi un po’ ho
pensato a mio marito che stava preparando la cena.
Artor mi ha ordinato di andare a sedermi su di lui
voltandole le spalle, mi sono impalata su di lui fino in fondo mentre lui mi
pizzicava i capezzoli facendomi tremare di piacere e scatenandomi dei brevi ma
violenti orgasmi poi lui ha cominciato ad aumentare sempre di più il ritmo.
Il piacere che ho provato è stato cosi forte che
tremavo e piangevo.
Non mi ero neanche accora che Roberto era sulla porta del soggiorno a
guardarci.
Balbettando ho detto a Artor che che non avevo mai
goduto tanto in vita mia.
-Sei una cagna viziosa. Mi ha detto il mio amante.
-Grazie amore, hai ragione sono la tua cagna viziosa,
la tua porca, la tua schiava adorante.
Le ho risposto.
Voglio essere tua in modo totale appartenerti, voglio
essere la tua schiava. Le ho detto.
-Anche io ti voglio sottomessa ai miei desideri. Mi ha
risposto lui.
-Prendiamo una settimana di ferie tutti e due e
andiamo via noi due soli.
-Sono disposta a venire ovunque e fare qualsiasi cosa.
In quel moneto mi sono accorta che Roberto si stava
masturbando.
Cosa fai sporcaccione?le ho urlato, lui si è
visibilmente imbarazzato.
-Senza neanche chiedere il permesso ad Ator,
vergognati.
-Scusatemi ma vedervi cosi intimi cosi appassionati mi
ha eccitato tantissimo e non ho saputo resistere.
-Da ora in poi tu non toccherai più tua moglie che
ormai è mia, hai sentito è la mia schiava e non voglio che tu la tocchi più e
quando vorrai sfogarti facendoti una sega devi chiedere il mio permesso e se io
non ci sono quello chi Ilaria che poi mi riferirà, è chiaro.
-Si signore. Ha risposto Roberto.
-Bene ora ci servirai la cena. Ha ordinato Artor.
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