Martedi 12 Gennaio
Domenica Artor e venuto a pranzo da noi, ogni tanto ci
baciavamo appassionatamente ignorando Roberto, mi abbandonavo tra le sue
braccia, dopo aver pranzato mio marito ha detto.
-Sbrigo io la cucina non preoccupatevi andate pure in
camera, se volete.
Ovviamente non ce lo siamo fatti dire due volte.
Artor mi ha spogliato in fretta mi ha buttato sul letto
e ha cominciato a scoparmi, io emettevo dei forti mugolii di piacere mentre il suo
grosso pene si infila dentro di me e cominciavo a seguire i colpi che ricevevo
da lui, lo sentivo dirmi frasi volgari, sembrava che non smettesse mai di
scoparmi, lo stringevo con i muscoli vaginali e mi muovevo attorno a lui.
-Sei la mia troia, la mia vacca. Mi dice.
-Si sono la tua puttana la tua schiava, faccio tutto
quello che mi chiedi. Dico sussurrando in estasi di piacere.
Mentre vengo travolta da un violento orgasmo, lui è esploso svuotandosi
dentro di me facendomi dono de suo sperma che per me e come un elisir.
Dopo un paio di ore Roberto è entrato in camera
portando il caffè, io stavo dicendo a Artor quanto era stato meraviglio e che
non avevo mai provato una cosa simile in vita mia, lo riempivo di baci.
-Sei stupendo, il più grande amatore del modo. Le
dicevo.
Ator dopo aver bevuto il caffè mi ha ordinato a Roberto.
-Vai in bagno a perdere una bacinella e vieni qui.
Mio marito si è affettato ad eseguire senza fiatare.
-Adesso la tieni qui cosi fino a quando ho finito di
pisciarci dentro. Ha detto Artor.
Roberto con molta pazienza è rimasto li con la
bacinella in mano mentre lui tranquillamente ci pisciava dentro, quando ha
finito io con dei fazzolettini umidificati ho accuratamente pulito i genitali.
Uscendo dalla porta Roberto ha chiesto.
-Per che ora devo servire la cena?
-Per le otto, adesso sparisci e chiudi la porta. Le ha
detto Artor.
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