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lunedì 3 settembre 2018

LUISA 3


Io e Attilio abbiamo cenato in salotto, mio marito Carlo ci ha servito a tavola da perfetto cameriere, mia mamma deve averle dato qualche lezione di come si serve a tavola nella settimana che sono stata al mare con Attilio.
Che sorpresa mia mamma Eva, aveva già capito tutto e ora stava addirittura guidando la regia della situazione al quanto bizzarra.
Una volta finito di preparare  la cena si è tolta il grembiule ed è andata a prendere mia figlia dalla sua amichetta dicendo che l’avrebbe tenuta a dormire da lei.
Mentre Carlo ci serviva il caffè ho chiesto ad Attilio.
-Amore ti fermi a dormire? Ti prego fermati ti voglio anche stanotte.
Lui mi ha presola faccia con una mano e mi ha baciato con passione ero totalmente abbandonata a lui in suo potere.
-Di chi sei ? Mi ha chiesto.
-Tua solo tua. Ho risposto poi le ho preso la mano e gliel’ho baciata con vera devozione.
-Pensavo a tua mamma, ancora una bella donna, e poi ha solo 8 anni più di me.
Ha detto Attilio.
-Ti adora, hai sentito che ti ha detto di considerarla tua serva ?
-Si ho sentito. Ha risposto lui sorridente d fiero di se.
-Be direi che si diventato il padrone di casa.
In questi giorni io ho capito che ti amo come non ho mai amato nessuno in vita mia.
-E sto cornuto coglione ?
Ha detto Attilio mettendosi a ridere indicando Carlo
-Lo vedi come ti sta servendo. Ho risposto.
-Cretino qui dobbiamo stabilire delle regole, lo sai ?
Si certo Signor Attilio
-La prima è che quando vieni chiamato devi rispondere comandi ! Sempre.
-Si Signor Attilio.
-Quello che devi occuparti della casa cucinare lavare e pulire, lo sai già.
-Si signore.
-Devi essere sempre al nostro servizio.
Dovrai fare tutte le commissioni che io tua moglie o tua suocera ti chiederemo di fare.
Io ero eccitatissima, Aggiunsi.
-Quando Attilio entrerà in cassa sia tu che io le rivolgeremo un profondo inchino di riverenza.
-Tu Luisa non sei obbligata a farlo.
-Amore io ci tengo tantissimo ad ossequiarti come dovuto.
-Brava servetta. Mi ha detto e eccitandomi  ancora di più.
-Ti amo padrone mio.
Le nostre labbra si sono unite in un bacio le nostre lingue si sono intrecciate poi siamo andati a letto, in un attimo i nostri corpi erano nudi e il suo membro che mi trafiggeva, lui lo spingeva sempre più in fondo, il ritmo sempre più incalzante finché l’orgasmo esplose intenso e fulmineo.
Attilio soddisfatto mi aveva penetrato fino al utero mi aveva posseduta.
Ci siamo baciati a lungo poi ci siamo addormentati 


Nella settima trascorsa al mare Attilio aveva usato il suo membro come una spada, possedendomi a pieno fino in fondo, mi aveva legata è bendata e si era fatto fare un pompino, mi aveva leccato fino al orgasmo.
Mi aveva anche detto che ero molto inesperta, infatti era vero.
Le avevo detto che volevo essere sua in modo toltale come una schiava.
Una sera mi prese la verginità anale con un colpo solo, lo fece con brutalità strappandomi un grido di dolore.
Non avevo mai concesso a nessuno il mio sedere ma a lui avevo detto che lo amavo e volevo essere sua in modo totale quindi volevo essere inculata da lui.
E lui non se lo era fatto dire due volte.

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