Io che prima se mi truccavo lo facevo sempre in modo
leggero, odiavo il trucco pesante e volgare, invece adesso per lui mi truccavo
pesantemete.
Quando sono entrata lui era già li senza curarsi dei
colleghi e le decine di persone che mi conoscevano mi mise un braccio intorno
al collo e mi diede un bacio sulla guancia, con la mano mi pizzicò la
punta del seno attraverso la lana sottile.
Era con un altro uomo che non conoscevo anche lui sui
50 anni.
-Carina no ? Le ha detto Attilio mentre mi stringeva i
fianchi.
-Che fisico. Ha risposto lui.
-E pazza di me e fa esattamente quello che le dico, se
vuoi te la presto per una sera o due. Disse Attilio ridendo.
In quel momento ho provato una vergogna incredibile
sono arrossita in volto non sapevo più dove guardare e ho sudato freddo.
Mi sono sentita un oggetto, peggio una puttana che lui
poteva prestare senza problemi ai suoi amici, avevo voglia di scappare via ma
non dissi niente.
Mi sono sentita umiliata ma anche eccitata.
Tornando a casa la sera stessa trovai mia mamma che
stava dando lezioni di stiro a Carlo che si dimostrava molto volenteroso.
Non ero di buon umore, arrabbiata con Attilio e nello
stesso tempo lo desideravo sempre di più.
-Amore sei stanca ?
-Mi chiese premuroso Carlo.
Non l’ho neanche degnato di una risposta perché in
quel momento mi è arrivato un sms di Attilio.
“ Passo a prenderti alle otto, tacco 12 e trucco
pesante mi raccomando no come tuo solito che quasi non si nota e minigonna.”
Diceva.
“ Amore sarò pronta per le otto, perdonami per oggi se
sono stata un po’ fredda, ma il Bar era pieno di gente che mi conosceva.” Ho
risposto.
Lui non ha più scritto niente, lasciandomi in uno
stato di angoscia non sapendo se fosse arrabbiato o meno.
-Viene a cena ? Mi chiese mia mamma.
-No passa a prendermi alle otto.
-Vuoi che ti preparo qualcosa da mangiare ? Chiese mio
marito Carlo.
-No non ho fame e forse mangiamo fuori. Ho risposto.
-Lucidami le scarpe con il tacco dodici. Ho ordinato a
Carlo.
-Si Amore subito.
-Brava figlia mia mettiti sexy, vestiti come piace a
lui, hai avuto fortuna ad incontrare due uomini così, uno sottomesso è uno
dominate.
Invitalo a pranzo domenica.
-Va bene mamma glielo dico.
Ho risposto mentre entravo in bagno per farmi la
doccia.
Alle otto meno cinque ero pronta, Indossava un abito
stampato era così corto da lasciare quasi completamente nude le cosce, le
scarpe con il tacco 12 come richiesto.
Mi arrivò un sms da Attilio.
“Aspettami giù sto arrivando.”
-Scendo lo aspetto giù. Ho detto a Carlo.
-Amore se bellissima, divertitevi. Mi ha risposto
Rimasi giù davanti a casa ad aspettarlo per più di 20
minuti, vestita così ero a disagio, passarono molte persone che abitavano nel
palazzo che mi guardavano in modo incuriosito o sorpreso, non credevano che ero
proprio io la brava madre di famiglia vestita così che aspettava quel uomo che
da un po’ frequentava casa, anche gli automobilisti che passavano avevo lo
sguardo perplesso, qualcuno chiaramente deve aver pensato che ero una puttana a
giudicare dal espressione che avevano.
Quando finalmente arrivò Attilio, salii in macchina e
le diedi un bacio sulla guancia nonostante tutto felice di vederlo, lui non si
accontento mi abbracciò con forza e mi baciò con la lingua io risposi al bacio
non curandomi delle persone che passavano e probabilmente mi conoscevano.
Abbiamo viaggiato per almeno 45 minuti finché siamo
arrivati ad una villa fuori città, era un ambiente di classe una tavolata
di circa 20 persone con cameriere in divisa che servivano a tavola,
improvvisamente, dopo cena l’atmosfera si era caricata di
elettricità qualcuno aveva messo musica orientale.
Attilio mi guardò e mi disse.
-Balla.
Mi sono tolta le scarpe mi sono messa il foulard che
portavo al colo attorno ai fianchi e ho cominciato a ballare.
Subito mi ha preso il ritmo ondeggiavo i fianchi
sempre più velocemente.
Mi sono avvicinata al divano dove era seduto Attilio
ondeggiando le braccia tese e spingendo in avanti il ventre, ho fatto una
giravolta e ho iniziato mimare i movimenti del Amore sempre seguendo il ritmo.
Alcuni battevano le mani fissandomi sopratutto le
gambe
Dagli sguardi ho pensato che qualcuno degli uomini mi
avesse preso li sul posto davanti a tutti.
-Dovrebbe stare in un harem. Disse l’uomo seduto
vicino ad Attilio, un tipo grasso con i tratti mediorientali.
L’ho preso come un complimento e addirittura mi sono
inorgoglita di averle fatto fare bella figura.
Dopo poco sono andata a sedermi sulle ginocchia di
Attilio e le affondai la lingua nella bocca, l’uomo seduto di fianco cercò di
strapparmi il vestito ma riuscì solo a scucirmelo per una ventina di centimetri
scoprendo ancora di più il corpo.
Attilio si alzò e mi fece sedere sulle ginocchia del
uomo arabo il quale mi toccò il seno come quasi ad ispezionarlo, poi si alzò e
prendendomi per mano mi portò al pino superiore dove vi erano lussuosissime
camere, colta da un attimo di terrore perché non vedendo più Attilio feci per
uscire dalla camera ma era troppo tardi, l’uomo mi strappo del tutto il vestito
e mi getto sul letto, si chinò di me e mi morse i capezzoli così forte che
urlai era brutale e maldestro ma ebbi un sussulto.
Mi penetrò di colpo, cominciai a gemere sotto i colpi
di ariete che mi infliggeva poco dopo si riversò in me, quando uscì siccome c’è
lo aveva ancora duro mi fece voltare e mi penetrò di nuovo.
Poi ci siamo addormentati esausti.
Mi sono svegliata non so quanto tempo dopo in un posto
che non riuscivo a identificare c’erano altre due ragazze molto più giovani di
me.
Capii dopo molto di essere in un contener caricato su
una nave che stava navigando verso non so dove
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