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sabato 24 dicembre 2011

IO TRA DÌ LORO


Erano circa le nove di sera, Marisa stava lavando i piatti della cena, io seduto su una sedia della cucina la guardavo con desiderio, aveva un grembiule blu legato in vita, un po’ bagnato sul davanti, lo portava sopra una gonna panna piuttosto ampia, Lucio il marito, si era inventato la scusa che doveva controllare l’olio della macchina in garage, per uscire e lasciarci soli.
Li conoscevo da circa sei mesi, Lucio me l’aveva presentata dicendole che ero un vecchio amico, in realtà lo avevo conosciuto rispondendo ad un annuncio: Marito 38 enne al insaputa della moglie 34 enne, cerca uomo che sappia corteggiarla e renderlo cornuto, niente è scontato in quanto lei è al oscuro di tutto.
“Se è vero sarebbe una bella sfida.” Ho pensato
Le ho risposto, lui si è detto subito disposto ad incontrarmi, ci siamo scambiati il cellulare ci siamo sentiti, ci sono visti un paio di volte tra di noi prima che mi presentasse la moglie.
In precedenza avevo già vissuto una situazione simile, ma in quel caso moglie e marito erano già d’accordo fin dall’iniziò e tutto era stato molto semplice, qui invece la dovevo conquistare era la cosa era più intrigante.
Avevo 46 anni a detta di tutti ben portati grazie al fatto che mi sono sempre tenuto in forma facendo sport, alto un metro e ottanta 73 kg di peso, muscoloso naturale, non palestrato.
Marisa mostrava di avere un debole per me, il suo atteggiamento era sempre dolcissimo, quando parlavo mi ascoltava con attenzione, sorrideva inclinando leggermente il capo, quando si discuteva di qualsiasi argomento mi dava sempre ragione, ma nonostante questo non dava segni di cedimento sul fatto di concedersi sessualmente.
L’avevo corteggiata con molta pazienza, era davvero una bella donna castano scuro 1 e 65 di altezza taglia 42, Lucio mi dava dei consigli devo dire utili su di lei, che tipo era cosa le piaceva cosa la faceva arrabbiare, i posti che frequentava in modo sembrasse ci incontrassimo per caso.
Bisogna dire che Marisa era una donna molto seria, portava gonne fino sotto il ginocchio, tacchi bassi o ballerine, tailleur, in casa rimaneva più o meno vestita come era quando usciva, per fare i lavori di casa si metteva sopra il grembiule, cosa che apprezzo molto, si truccava poco in modo molto leggero e in oltre era molto religiosa, partecipava attivamente alla vita della parrocchia e cantava nel coro della chiesa.

Mi sono alzato dal tavolo, deciso a giocarmi il tutto per tutto.
Mi sono incollato dietro di lei che era leggermete china sul lavello, le ho baciato il collo, poi ho cominciato ad accarezzarle le anche, visto che si stava lasciando andare con la punta delle dita ho cominciato a pizzicarle la punta dei capezzali, ancora con le mani nell’acqua emise un gemito, finalmente stava cedendo, l’ho girata con decisione l’ho baciata sulla bocca con la lingua, dopo un primo momento in qui era rimasta immobile ha risposto caldamente al bacio e abbiamo continuato a lungo, con le mani le ho slacciato un po’ la camicetta e poi sono sceso con la bocca a baciarle i seni.
Un attimo dopo ero seduto su una sedia della cucina, lei in ginocchio tra le mie gambe mi leccava e succhiava il pene, continuo anche quando lo sperma usci a fiotti, cominciò a muovere la testa per permettermi di entrare tutto, il getto le arrivò in bocca e ingoiò tutto e continuò ancora a leccare e succhiare.
Sono stato io ad un certo punto a dirle di fermarsi. – Lucio potrebbe rientrare da un momento al altro.
Le ho detto.
-Ah si hai ragione. Mi ha risposto con un aria sognate.
Finalmente aveva ceduto.

2

Qualche giorno dopo, Marisa stava spingendo il carrello della spesa e si fermava numerose volte per deporci i prodotti segnati sulla lista, Lucio era rimasto fuori in macchina ad aspettare, con la scusa che non c’era parcheggio io stavo già pregustando nella mia mente la serata che mi attendeva.
Eravamo già d’accordo io e Lucio, avevamo detto a Marisa che saremmo andati allo stadio, poi al ultimo momento io avrei detto che non stavo molto bene, cosi lui sarebbe andato da solo e io sarei rimasto a casa con Marisa.
Lucio si era molto eccitato ad ascoltare il mio racconto di quello che era successo due giorni prima fra me e sua moglie.
-Adesso sei cornuto, sei contento? Alla fine le ho detto.
Lui mi ha risposto che era soddisfatto di me e che sapeva che prima o poi sarei riuscito a portarmi a letto sua moglie, in realtà non ancora a letto nel senso classico del termine, infatti per ora mi aveva fatto solo un pompino dopo circa sei mesi che la corteggiavo, ma ora le cose sarebbero andate velocemente.
     
Nel reparto tessile per la casa, Marisa si è fermata a guardare i grembiuli da cucina.
-Gianni, come sto? Mi ha chiesto, mentre ne provava uno.
L’ho osservata per diversi secondi era bellissima avvolta in quel grembiule che metteva in risalto le sue forme.
-Prova l’altro. Le ho detto, lei ha eseguito, gli e li ho fatti provare tutti poi ne ho scelto uno e le ho detto.
-Compra questo e stasera te lo voglio vedere indossato.
Lei non ha parlato e lo ha messo nel carrello.

Dopo un pasto frugale, come concordato, ho detto che non  mi sentivo molto bene, con mia sorpresa anche Marisa ha contribuito alla messinscena.
–Si sei pallido e meglio che stai a casa a riposarti, Lucio tu vai non rinunciare.  
Appena il marito è uscito dalla porta Marisa si è attaccata alle mie labbra, dandomi un lungo e profondo bacio, aveva un vestitino leggero ed era avvolta dal grembiule comprato il mattino.
Appena ci siamo staccati, mi ha preso una mano e l’ha portata sopra il suo seno, io ho cominciato a palpeggiarla, mentre la spogliavo abbiamo percorso il tragitto per arrivare alla camera da letto.
Marisa e stata dolce e calda, la vulva era già umida, passandole la lingua ho potuto assaporarne l’odore e il sapore, ho capito di aver trovato il punto giusto quando emise un gemito involontario, lei si rilassò ancora di più e i suoi gemiti aumentarono di intensità, era pronta, mi sono sollevato è le ho infinto il cazzo,
quasi subito lei perse il controllo e gemeva di continuo, ho continuato ad andare avanti e indietro cercando di andare sempre più in fondo, alla fine mi unii a lei nell’orgasmo lungo e violento,  eravamo avvinghiati il ritmo diventò sempre più lento fino a rimanere immobili per un tempo indefinito.
Finalmente una vera scopata, proprio nel letto del cornuto, esattamente come Lucio voleva, quella sera eravamo contenti in tre.
3

Lucio era diventato il mio fedele lacchè, mi dava sempre idee nuove, mi sosteneva e al momento giusto con una scusa spariva lasciandomi campo libero con Marisa, la quale diventava sempre più attraente e sexy, Lucio in cambio voleva solo che le raccontassi nei minimi dettagli quello che facevamo.
La situazione mi intrigava ogni giorno di più, un paio di mesi dopo essere diventati amanti, Lucio si è inventato che doveva stare via da casa per tre giorni per lavoro,  in modo avremmo avuto la possibilità di passare due notti intere assieme, era proprio quello che volevo per convincere Marisa a concedermi la sua verginità anale, per lei era una cosa fuori dal modo.
Essendo molto religiosa si era voluta sposare vergine, e oltre al marito non aveva mai avuto nessun altro amante tranne me, con Lucio aveva sempre avuto rapporti sessuali alla missionario, rapporti che diventavano sempre più radi da quando ero arrivato io.
Facendo l’agente di commercio mi sono organizzato per avere quei tre giorni completamente liberi, Lucio si era preso una pensioncina fuori città per due notti dove andare a dormire dopo il lavoro.

E successo già la prima notte dopo una giornata trascorsa in giro per la città a fare shopping, dove Marisa aveva preso dell’ottima biancheria intima molto stimolante.
Dopo molti baci tenere carezze, l’ho lavorata con la lingua per circa un quarto d’ora in entrambi gli orifizi, poi con modi delicati ma decisi l’ho fatta sdraiare a pancia in giù, le ho unto il buchino con dell’olio che le avevo fatto portare prima dalla cucina, le ho bloccato i fianchi passando il braccio sotto la pancia.
Gli e l’ho puntato e ho cominciato a spingere, Marisa cominciò a mugolare, era molto tesa.
-Vedrai che ti piacerà. Le ho detto.
Lei emise un gemito prolungato, a quel punto spinsi tutto fino in fondo, indubbiamente sentiva dolore ma piano piano si stava facendo strada anche il piacere che continuava a crescere.
All’ improvviso cominciò a sussurrare.
-Si ahh mi piace da morire, ti sento tutto ti sento dentro di me.
Accelerai  il ritmo, lei cominciò a muovere il bacino e a rotearlo, al improvviso , agitava la testa in ogni direzione,  insieme raggiungemmo l’orgasmo io godevo e lei godeva sotto di me.
-Sono la tua schiava, ti appartengo, puoi fare di me quello che vuoi . mi sussurrava con dolcezza.
Mi è venuto in mente Lucio nella stanzetta di quel alberghetto, probabilmente a masturbarsi al pensiero di quello che stava facendo la moglie, il godimento mentale  faceva aumentare ancora di più quello fisico.  








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