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mercoledì 5 giugno 2013

IL SULTANO

Hassan era comodamente seduto sul divano di casa mia, Luisa mia moglie era in cucina a preparare il pranzo con Amina la moglie di Hassan, in realtà la seconda moglie di Hassan, la prima stava in Marocco con i tre figli. Haifa, Jaffar, Rana.Amina era italiana e si chiamava Anna ma quando aveva sposato Hassan e aveva preso il nome di Amina anche lei aveva avuto tre figli da Hassan, Ahmad, Ismail, Amir che erano nel cortile a giocare.
Mia figlia Bianca stava apparecchiando la tavola aveva 18 anni ed era davvero una brava ragazza, tutto sembrava nella normalità degli ultimi mesi, cioè da quando Hassan e la sua famiglia si erano trasferiti nel palazzo dove viviamo,
Hassan aveva 51 anni, Marocchino alto 1 e 85 per 100 kg baffi neri e carnagione scura, abitava nell’ appartamento a fianco al nostro, aveva una forte personalità e ultimamente era diventato un frequentatore assiduo di casa nostra, io nel mio profondo intimo,speravo che fosse diventato l’amante di mia moglie, Hassan era una persona di grande carisma, qualche mese fa lo avevo visto che le toccava il sedere e lei non si era affatto ribellata anzi aveva accettato il trattamento senza fiatare, per me essere cornuto era un piacere lo sentivo dentro di me nelle viscere e speravo che lui e Luisa fossero diventai amanti, ci eravamo sposati giovani e quando mia moglie aveva venti anni ed ero sicuro che non mi aveva mai tradito anche per via della sua educazione profondamente cattolica e dal fatto che veniva da una famiglia molto puritana
Hassan era un uomo forte con un carattere autoritario sicuramente capace a letto e in grado di farle provare piaceri e sensazioni incredibili, ne ero sicuro.
Luisa usci dalla cucina annunciando che era pronto, indossava un vestitino estivo leggero ed era avvolta da un grembiule da cucina blu, a 40 anni ne dimostrava 10 di meno alta un metro e settanta castano chiaro viso regolare occhi nocciola con una terza di reggiseno e le curve al posto giusto.
Hassan si alzò e andò a sedersi a capotavola, ormai quel posto e quella sedia erano diventati suoi come se fosse il padrone di casa, Anna/Amina si affacciò alla finestra e chiamò i figli, a 47 anni era una bella donna bionda anche se ormai i suoi capelli erano sempre nascosti sotto il niqab, il velo arabo, aveva le labbra carnose e gli occhi di un azzurro molto intenso, indossava il abaya, tipico vestito femminile arabo, sopra aveva un grembiule bianco.
Quando i bambini arrivarono correndo urlando e spintonandosi Amina le disse.
-Bambini venite a salutare il vostro nuovo fratellino nella pancia di Luisa.
Quelle parole mi fecero sbiancare in volto.
Lei come se niente fosse si accarezzò la pancia con orgoglio e gli occhi raggianti, io mi sentivo morire dalla vergogna e dalla umiliazione, rimasi sconcertato e ammutolito, ma dopo un attimo mi sentii impazzire dall’eccitazione.
Dunque non solo mi aveva fatto le corna ma aveva portato al estremo il senso del tradimento rimanendo incinta di Hassan.
Pensai a quanto era sublime il fatto che a me ora spettava accollarmi gli oneri che la gravidanza di Luisa mi imponeva e tutto ciò che ne conseguiva, tutto il dovere e la responsabilità di crescere un figlio mentre lui aveva avuto esclusivamente il piacere di andarci a letto e ingravidarla.
Ahmad, Ismail, Amir festanti andarono intorno a Luisa, anche Bianca timidamente le era andata vicino.
-Mamma. Le disse e si abbracciarono.
Amina mi disse.
-E tu non sei contento? Non ringrazi neanche Hassan di quello che ha fatto per voi?
Non riuscivo a parlare, in preda ad emozione troppo forte.

Non riuscii a mangiare quasi niente, per tutto il pranzo evitavo gli sguardi dei commensali, appena finito di mangiare, i bambini tornarono ai loro giochi nel cortile Hassan tornò a sedersi sul divano, Amina e Luisa si misero a sparecchiare e lavare i piatti, mia figlia Bianca le portò il caffè su di un vassoio, lui prese la tazzina e lo bevve di un fiato poi guardò Bianca negli occhi e le disse.
-Vieni qui e mettiti sopra di me
Come un automa, lei ubbidì, Hassan si abbassò i pantaloni, aveva il cazzo teso e duro, si sdraiò sul divano, Bianca mi mise sopra di lui al altezza del suo uccello e cominciò a dimenarsi, lui si mise le mani dietro la testa e le disse.
-Questa volta devi scoparti da sola, voglio guardarti mentre godi.
Bianca spinse tutto il peso del suo corpo sul cazzo di Hassan e si lasciò andare, subito ebbe un orgasmo, si fermò solo un attimo per riprendersi e ricominciò ad andare su e giù, altri orgasmi seguono il primo mentre Hassan con le mai sulle sue tette gli e le stringe forte finche mia figlia esausta si abbandonò sul suo corpo, lui non uscì dalla sua fica e dopo un po’ comincia ancora a muoversi dentro di lei, Bianca si abbandonò al suo corpo lui raggiunse l’orgasmo esplodendole dentro, lei era distrutta da quella appassionante scopata.
Io ero sconvolto troppe emozioni in poco tempo, mia mogli e mia figlia erano ormai diventate sue, Hassan ormai era diventato il sultano della mia famiglia, dentro di me provai un intensa gioia.

 

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