Giovanni quella mattina dovette lavorare da solo al bar, sua moglie e il camionista Turco rimasero nel appartamento fino dopo mezzogiorno.
Giulia appena entrati in casa le chiese.
-Posso spogliarvi io?
-Si va bene. Rispose lui.
Piano piano con mosse tenere lo spogliò mentre lui
lasciava fare, eccitatissima appena fu nudo si inginocchiò davanti a lui e si
mise subito a pompare il lungo e grosso membro, con calma e devozione finche
non fu eccitatissimo e rigido, la donna tranquilla e pacata aveva lasciato il
posto alla donna calda e appianata che si trasforma in geisha per il piacere
del uomo, il Turco si sdraiò sul letto e Giulia si impalò da sola sul suo uccello,
lui le succhiava i seni intanto aumentava sempre di più il ritmo della scopata penetrandola
fino in fondo fino alla radice, lei si dimenava in preda alla passione, Giulia
ebbe due violenti orgasmi prima che l’uomo esplose di piacere dentro di lei
dandole possenti colpi di reni e schizzando fiotti di sperma calda.
Riposarono un poco e dopo lui le fu di nuovo addosso e
fecero un'altra lentissima ed appagante scopata.
Quando qualche ora dopo scesero il locale era pieno di
lavoratori delle varie aziende della zone che consumavano il loro pasto veloce
a basa di un panino, un insalata o un primo scaldato al microonde, Giovanni
correva come un pazzo per cercare di servire tutti, Giulia aveva un espressione
beata che provocò in lui un erezione mentre l’uomo Turco sembrava più stanco di
quando era entrato nel locale la mattina presto.
-Siediti comodo che ti porto subito da mangiare.
Le disse sorridendo in modo dolce Giulia.
Le portò un piatto di gnocchi e una birra dopo averli
preparati, lui li mangiò con calma mentre Giulia aiutò il marito nel lavoro.
Verso le 14, 30 erano rimasti nel bar solo Giovanni e
Giulia indaffarati a pulire e riordinare mentre Elvan, cosi si chiamava il
camionista Turco li guardava sorseggiando un ennesima birra.
Ricordava proprio Giorgio il vecchio proprietario
quando passava il suo tempo guardandoli mentre lavoravano.
Verso le 15 squillò il cellulare di Elvan, lui rispose
e parlò per più di dieci minuti in Turco.
-Devere stare fermo qui fino a quando capo non trova
carico per tornare in Turchia. Disse dopo aver interrotto la comunicazione.
-Bene allora starai con noi. Esclamò Giulia.
-Si io dormire con te. Affermò sicuro lui.
Giovanni faceva finta di niente ma la situazione lo
eccitava.
La sera dopo aver chiuso il bar, salirono tutti e tre
nel appartamento.
-Tu ricordre che avere promesso di obbedire in tutto.
Disse Elvan a Giulia.
-Ti giuro che sarò la tua schiava ubbidiente. Rispose
lei.
Non aveva ancora finito di pronunciare quelle parole
che già si stavano baciando appassionatamente sulla bocca.
Elvan, la spinse giù e lei docilmente le apri la lampo
e le prese il cazzo in bocca, un uccello
molto grosso che le riempiva la bocca sbattendo infondo alla gola.
Si diede molto da fare con la bocca e la lingua pompando
con passione, quando Elvan sentì che stava per arrivare l’orgasmo si ritirò e
schizzò sulla faccia estasiata di Giulia, un attimo dopo lei si alzò e andò a
baciare Giovanni con la lingua vischiosa dello sperma che le colava dalle
labbra.
Lui eccitatissimo rispose al bacio, Elvan si avvicinò
ai due già visibilmente eccitato e di nuovo pronto.
Le ordinò di spogliarsi completate a vicenda, loro lo
fecero finché non furono completate nudi a quel punto li fece mettere in
ginocchio con la fronte che poggiava sul pavimento e il sedere in alto totalmente
offerti a lui, Giulia cominciò ad ondeggiare il culo in modo invitante, forse
per invitarlo a scegliere il suo e non quello del marito.
Il Turco scelse lei con grande sollievo di Giovanni.
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