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domenica 1 aprile 2012

VITA DA SERVA

Erano circa le due del pomeriggio e stavo facendo un pompino al Signor Cosimo, lo succhiavo a fondo facendole una gola profonda, a lui piace sentire l’uccello completamente ingoiato e di solito viene subito, invece quel giorno si ritirò indietro e mi disse di leccargli i testicoli gonfi, poi mi fece sdraiare e cominciò a lavorarmi in mezzo alle cosce penetrandomi a fondo, mentre stavamo godendo insieme ho visto entrare la signora Luisa. 
Mi chiamo Giuliana ma da quando sono a servizio tutti mi chiamano Lina la famiglia dove lavoro è la più ricca del piccolo pesino di provincia dove vivo, i miei padroni sono proprietari di terreni dove lavorano diversi contadini, il supermercato l’unico del paese, un impresa edile, persino della squadra di calcio nonostante le loro possibilità economiche e la grandezza della loro casa sono l’unica domestica naturalmente vivo nella casa padronale e la mia giornata lavorativa è senza limiti con incombenze a 360 gradi, sono cuoca, cameriera, facchina, sguattera, se capita infermiera e sono stata anche bambinaia.
Il signor Cosimo è il patriarca ha 72 anni temperamento d’acciaio un autentico sovrano che regna su tutto persino sulle sorti del paese in quanto è molto influente e per esempio molto spesso vengono eletti come sindaci o assessori persone gradite da lui, vedovo da circa 20 anni, da quando è mancata sua moglie regolarmente un paio di volte a settima, viene a trovarmi nella mia stanzetta “uno sgabuzzino sena aria ne luce di tre metri per due” dove vi è in letto e un piccolo tavolo, soddisfo tutte le sue voglie sessuali che nonostante l’età sono ancora molte.
Suo figlio il Signor Armando ha 51 anni cura i loro affari senza avere il carisma dell’ padre è un buon manager,sua moglie la Signora Luisa ha 41 anni molto bella e snob ogni tanto si occupa di beneficenza in parrocchia ma generalmente passa il tempo a chiacchierare prendendo il te con le amiche
La loro figlia Simona ha 18 anni ed è una ragazza molto viziata e disordinata.
 Io ho 37 anni un tempo ero considerata la ragazza più bella del paese, sono stata molto corteggiata nonostante non mi sia mai stato permesso di usare trucchi cosmetici e persino di andare dal parrucchiere un amica di famiglia di tanto in tanto mi pratica il taglio a scodella o a spazzola.  
Oggi il mi aspetto fisico è un po’ cambiato per via del duro lavoro, fondamentalmente sono sempre a loro disposizione a qualsiasi ora e nessuno della famiglia è molto dolce con me, sono abituati a comandarmi e pretendono di essere ubbiditi sempre in qualsiasi richiesta, solitamente  la mia giornata comincia  alle cinque e trenta per le sei devo essere pronta in divisa, grembiule, zoccoli e fazzoletto in testa.
Dopo aver servito loro la colazione fino alle undici e trenta svolgo i lavori pesanti.
Lavare tutti i pavimenti in ginocchio ogni giorno domenica compresa, tutti i vetri delle finestre un giorno sì e l'altro no, lavare a fondo i bagni e la cucina tutti i giorni, lavare tutte le scale un giorno sì e uno no.
Dalle undici e trenta in poi devo preparare i pranzo che io stessa servirò, all’ una ho una pausa di quindici minuti per consumare il pasto in piedi in quanto in cucina dove non ci sono sedie, dopo aver lavato i patti ho il permesso di riposare per un altro quarto d’ora, dove posso liberamente andare in bagno mentre al di fuori di quel quarto d’ora devo chiedere il permesso.
Il pomeriggio devo fare la spesa, e servire il tè alla signora Luisa e le sue amiche dalle diciotto e trenta mi dedico alla preparazione della cena che servirò alle venti, dopo aver lavato piatti e pulito la cucina e la sala da pranzo lucido l’argenteria solo una volta finto tutto posso andare a dormire, più o meno questo è la giornata tipo, ma spesso ci sono ospiti a cena e gli orari si dilatano

La signora Luisa aveva uno sguardo arrabbiatissimo  mi guardò con due occhi gelidi, quando suo suocero il Signor Cosimo si accorse di lei con calma le disse.
-Ah ciao Luisa. Come se niente fosse, per il signor Cosimo scoparsi la serva era una normale attività ricreativa che svolgeva da sempre, io mai e poi mai mi sono illusa di essere considerata qualcosa di più.
-Serva sei e serva rimarrai. Mi ha sempre detto.
La signora Luisa lo sapeva in casa e addirittura in paese tutti lo sapevano, come tutti  sanno della relazione segreta che il Signor Cosimo ha con la signora Patrizia 51 enne sindaco del paese, naturalmente sposata, con Mario un dirigente dell’impresa edile di sa proprietà.
Eppure era stupita, a volte sembrava addirittura gelosa di me, tra di noi non c’era mai stato un gran che certo quando le facevo il bagno e la lavavo le praticavo lunghi palpeggiamenti qualche volta le baciavo le tette e le succhiavo i capezzoli, soprattutto però le piaceva da morire farsi leccare i piedi, cosa che ho sempre fatto con immenso piacere, specialmente quando rientrava da una passeggiata con le amiche.
Alle tre e mezza l’orario in qui vado ad aiutarla a prepararsi per ricevere la amiche al ora del te, mi guardò con disprezzo mi ordinò di metterle lo smalto rosso sulle unghie dei piedi, prima di cominciare l’operazione senza che mi fu chiesto niente le baciai i piedi con profonda devozione e poi le passai a lingua tra le dita, sentii che si sciolse e si eccitava, decisi di osare quello che no avevo mai osato fare risalii tutta la gamba fino alla parte alta della coscia e poi le abbassi la mutandine e cominciai a leccarle la vagina umida, non so per quanto tempo sono andata avanti ma mi ritrovai con la faccia coperta dalle sue secrezioni e dalla mia saliva.
Quando la signora Luisa si riprese dal orgasmo mi disse
-Non pensare di cavartela cosi facilmente, meriti una punizione per esserti fatta scopare da mio suocero, sai che sei la mia schiava.
-Ma come potevo rifiutare padrona ?
-Zitta e vai a preparati per servire il te, veloce, poi faremo i conti.

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